Concorso docenti 2023, le novità dal Ministero dell'Istruzione. Slitta al prossimo autunno il bando 2024.

Giovedì 30 Novembre 2023, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 15:03

Concorso scuola 2024: bando slittato, cambieranno i requisiti?

Quello del 2024 rappresenta il secondo grande concorso per la scuola legato al Pnrr, inizialmente atteso a febbraio. La pubblicazione del bando è però slittata al prossimo autunno, come ha comunicato lo stesso ministero dell’Istruzione e del merito alle organizzazioni sindacali al termine di un incontro. A riportarlo è Uil Scuola Rua.

Ma posticipando il bando, c'è la possibilità che cambino anche i requisiti di accesso? Facciamo chiarezza: i requisiti di accesso al concorso 2024 dovrebbero restare quelli previsti fino al 31 dicembre, ma portando il bando all’autunno, il ministero darebbe l’opportunità a più candidati di partecipare.

Più che un cambiamento di requisiti, bisogna quindi parlare di un allargamento della platea. Secondo quanto riportato dal ministero, i requisiti per i posti comuni nella secondaria di primo e secondo grado, saranno i seguenti:

  • abilitazione;
  • oppure possesso dei 24 Cfu (Crediti formativi universitari) in discipline antropo-psico-pedagogiche e in metodologie e tecnologie didattiche acquisiti entro il 31 ottobre 2022;
  • oppure almeno 3 annualità di servizio;
  • per gli Itp in possesso del solo diploma.

In un recente decreto ministeriale che faceva riferimento al bando da emanare a febbraio, il ministero dell’Università e della ricerca aggiungeva tra i potenziali candidati anche coloro che avessero conseguito entro il termine del 28 febbraio 2024 i 30 Cfu/Cfa del percorso universitario e accademico di formazione iniziale.

I vincitori avrebbero dovuto completare questi Cfu per arrivare a 60 nell’anno di formazione e prova. Visto quindi che il bando sarà probabilmente pubblicato a settembre, riusciranno a partecipare anche coloro che riusciranno ad accedere ai prossimi percorsi abilitanti, che invece non avrebbero fatto in tempo a frequentare se il bando fosse uscito a febbraio. Basti pensare al caso dei neolaureati, che avranno diversi mesi in più per iniziare i percordi abilitanti. Ciò significa, semplicemente, che più concorrenti potranno essere in possesso dei requisiti.

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