"Gigetto" vince il ricorso al Tar per la concessione. Il Comune l'aveva assegnata a una diversa società

Sabato 30 Dicembre 2023, 11:42 - Ultimo aggiornamento: 31 Dicembre, 10:32

Il ricorso al Tar

Gigetto presentò ricorso al Tar e, tra un rinvio e l'altro, fu messo in grado di concludere la stagione estiva, con l'udienza di merito al Tar fissata per il 22 novembre, la cui sentenza è stata pubblicata ieri. Il Tar ha preso in considerazione solo i primi 6 (sui 21 presentati) motivi di ricorso, riconoscendoli validi e ritenendo «assorbiti» tutti gli altri. Nella sostanza i giudici affermano che il Comune non poteva rigettare, senza neppure prenderla in considerazione, la domanda presentata da Gigetto, perché l'insieme delle complesse norme che regolano la procedura non richiede la totale "conformità" urbanistica, ma solo la "compatibilità". Per capire basti sapere, ad esempio, che il progetto presentato da Gigetto prevedeva la costruzione di un nuovo edificio (magazzino) a confine, che non rispettava le distanze, ma sarebbe bastato spostare l'immobile di qualche metro e il progetto non sarebbe sostanzialmente, cambiato. Il rispetto delle norme urbanistiche, dice il Tar, può essere verificato nella fase successiva (il rilascio del permesso di costruire) a quella dell'esame della domanda di concessione. Questa procedura avrebbe permesso anche al progetto di Bernello di essere preso in considerazione (anche tale progetto, secondo Gigetto, aveva difformità urbanistiche ed edilizie, ma i giudici non sono entrati nel merito) e, tra i due, si sarebbe, quindi, dovuta svolgere una comparazione che non è stata fatta, assegnando la concessione a Bernello, senza alcun confronto.


Cosa succede adesso?

Bernello perde la concessione, e Gigetto la recupera ma, domani, a rigore di Bolkestein, scadono tutte le concessioni e, con l'anno nuovo, tutte (o quasi) dovrebbero andare a gara. L'ultimo consiglio dei ministri dell'anno, che avrebbe dovuto ufficializzare una ulteriore proroga a tutto il 2024, ha deciso di "lasciar fare" ai Comuni, indicando solo una possibile proroga "tecnica" che, però, dice il presidente Ascot, Giorgio Bellemo, «varrebbe solo per le concessioni soggette a contenzioso, in attesa della loro definizione, ma non per tutti gli altri».

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