Ma allora perché ci sembrano vivi?
Partiamo dal chatbot integrato nel motore di ricerca Bing che è alimentato da un tipo di intelligenza artificiale chiamata rete neurale. Se state pensando a un cervello computerizzato, siete fuori strada: il termine è fuorviante. Una rete neurale non è altro che un sistema matematico che apprende abilità analizzando grandi quantità di dati digitali. Esaminando migliaia di foto di gatti, per esempio, una rete neurale può imparare a riconoscere un gatto. Noi usiamo reti neurali ogni giorno. Dove, quando? Quando utilizziamo la tecnologia che identifica persone, animali domestici e altri oggetti nelle immagini pubblicate su servizi Internet come Google Photos, per esempio. La rete neurale è quella che permette il funzionamento di Siri e Alexa, gli assistenti vocali di Apple e Amazon che riconoscono le parole che pronunciamo quando diamo loro un ordine. La rete neurale è quella alla base dei traduttori online, come Google Translate. Le reti neurali sono molto brave a imitare il modo in cui gli esseri umani parlano e si esprimono.