LA SCADENZA
Sul banco degli imputati saliranno quindi le tipologie di merci, Costalonga fa sapere che si ipotizzerà un sistema per favorire chi offre oggetti della tradizione, penalizzando invece chi punta sulla paccottiglia: «Adotteremo un altro piglio nel rinnovo, creeremo regole più precise in linea con il decoro dell’isola. Valuteremo gli arredi con attenzione, ad esempio le girelle espositive per gli occhiali». Per il momento l'assessore si è recato in avanscoperta: «Sono andato per capire come muoverci, cosa spostare e cosa fare, in maniera da preparare il pianino e il regolamento sugli arredi. Starà poi alla Sovrintendenza darci le indicazioni opportune». Questo non significa che non saranno tenute in considerazione le esigenze delle imprese: «È logico che cercheremo anche di capire la funzionalità delle attività per far sì che il lavoro sia garantito, ma sarà necessario seguire le regole. Vorremmo che l’isola fosse popolata di negozi che valorizzano le qualità storiche, con arredi particolari, per questo può essere che Burano abbia una regolamentazione differente dal resto della città». Il problema ruota ancora attorno al turismo selvaggio: «I grandi flussi portano anche a far sì che un’attività preferisca oggettistica non di qualità, perché le calamitine ci sono sempre, ma vogliamo premiare chi invece rispetta i canoni nuovi e penalizzare chi invece non li rispetta». Un ragionamento che si innesta nel più ampio raggio di considerazioni legate al rispetto delle leggi e a chi invece preferisce fare il furbetto. Per questo secondo Costalonga è importante «mettere in mostra i prodotti migliori a scapito di quelli più di dubbio gusto, seguendo la logica dell’antipaccottiglia, premiando chi ad esempio mira a valorizzare produzioni come il merletto e i tantissimi negozi di qualità che ho visto in questa giornata di sopralluogo. Non nego però che ce ne siano anche alcuni “da panico”».
IL VIDEO
E per capire a chi si riferisca l’assessore basta osservare il video da lui pubblicato sui suoi social, in cui si nota facilmente chi gli ha fatto perdere le staffe: «Non è possibile trasformare un banco di due metri per uno in un bazar con sacchi neri dell’immondizia chiusi vicino. Ci sono merci che non si possono vendere e non esiste che i turisti si provino abiti per strada. Non siamo il terzo mondo, le regole vanno rispettate. Chi è a posto sarà lasciato stare, perché i controlli ci saranno eccome». E non solo a Burano: «Ho chiesto al sindaco di far rispettare le regole, si è detto disponibile, e nei prossimi periodi ci saranno controlli a tappeto in tutta la città. Non sopporto l’idea della concorrenza sleale».