La passione per la musica e la scrittura
Ha artisti in famiglia?
«Mia zia era insegnante di pianoforte al conservatorio, papà suonava per passione e orecchio: ha sempre avuto talento ma non la costanza. Mamma ha fatto la compositrice e la cantautrice, quando c'era la RCA. Scriveva per gli altri: Marco Ferradini, Amedeo Minghi. A casa avevo sette chitarre e due pianoforti. È finita che ho scelto la batteria».
E il premio letterario?
«Ho vinto con un racconto, Il respiro della neve, ambientato in Polonia: il protagonista è un signore con un disturbo psicologico che affronta il mondo con gli occhi di un bambino e si trova per la prima volta ad assistere al festival del folklore».
Che c'entra lei con la Polonia?
«Sono i miei ricordi da bambina. Quando ero piccola, mio nonno comprò una casa sui monti Tatra, al sud della Polonia. Ha avuto un secondo matrimonio, lasciamo perdere...».