"Dobbiamo prepararci alla seconda ondata". L'epidemiologo Pierluigi Lopalco, ospite ieri sera di 'Piazzapulita' analizza le possibili cause che hanno agevolato la circolazione del coronavirus in Italia. "All'inizio di questa epidemia, prima che arrivasse lo tsunami, feci una riflessione. Dissi 'tremo all'idea che il virus arrivi negli ospedali italiani dove la cultura del controllo infezioni è così scarsa'. L'Italia in tutta Europa è uno dei Paesi con il più altro tasso di infezione in ambiente assistenziale, quindi diciamo che c'era una condizione strutturale. Non negli ospedali della Lombardia, ma in tutti gli ospedali italiani c'era una condizione che sicuramente ha favorito in piccola parte la circolazione di questo virus".
Leggi anche > Coronavirus, Borrelli: «A casa ancora per molte settimane, anche il 1 maggio»
Coronavirus, guarita Elena Pagliarini: è l'infermiera di Cremona protagonista della foto simbolo
"Però attenzione: questo virus - spiega ancora Lopalco - è entrato nei nostri ospedali durante l'epidemia influenzale, e sfido chiunque in quel momento, senza nessuna avvisaglia e senza sapere che c'era la circolazione del coronavirus in Italia, ad avere delle precauzioni particolari, a mettere una mascherina in pronto soccorso perché c'era una persona che tossiva. C'è tutta una serie di elementi che probabilmente hanno facilitato l'ingresso del virus negli ospedali. Ma non si tratta di capire di chi è la colpa, perché le pandemie non arrivano mai in un'unica ondata, non c'è mai un'ondata pandemica e poi tutto sparisce. Normalmente abbiamo sempre una seconda ondata pandemica, quindi se vogliamo prevenirla dobbiamo assolutamente imparare la lezione", conclude.
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".