Il farmaco antivirale molnupiravir usato per difendere dal Covid in forma grave potrebbe favorire lo sviluppo di modifiche genetiche (mutazioni, le cosiddette varianti) del virus SARS-CoV-2. È quanto scoperto in uno studio pubblicato sulla rivista Nature. Non è chiaro se le mutazioni possano favorire l'insorgenza di ceppi resistenti al farmaco, spiegano i ricercatori dell'Università di Cambridge, dell'Imperial College, dell'Università di Liverpool, dell'Università di Città del Capo. In Italia il molnupiravir non è tra gli antivirali raccomandati dall'Aifa.
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