Longevità, la fissazione dei ricchi contro l'invecchiamento: cliniche extralusso e rimedi futuristici per oltre 63 miliardi

Il desiderio di rimanere giovani ha dato vita a un mercato multimiliardario

venerdì 6 giugno 2025 di Sebastiano Condorelli
Una ricercatrice in laboratorio (foto Freepik)

L’ossessione per la morte è un problema che affolla i pensieri degli esseri umani dall’alba dei tempi. Una paura atavica, che oggi ha dato vita a un vero e proprio fenomeno economico-culturale. Negli ultimi anni, la stretta relazione tra ricchezza e longevità è emersa dagli investimenti di alcuni imprenditori nella ricerca di tecniche, dispositivi e trattamenti per tentare di rallentare il più possibile il processo d’invecchiamento.

Questo settore di ricerca coinvolge diversi ambiti della medicina e della genetica, ma i metodi utilizzati hanno spesso approcci parascientifici.

Altri, invece, sono effettivamente ben collaudati, ma piegati a indicazioni terapeutiche deformate. In generale, si parla di trattamenti ben più che esosi, motivo per cui le startup cercano oggi di accaparrarsi famelicamente finanziamenti privati per soddisfare una richiesta sempre più crescente.

Se la parola “longevità” entra nel dizionario del marketing

Come riportato dal Financial Times, è come se i consigli tradizionali per mantenersi in forma fossero diventati poco appetibili. Non è dunque un caso se la parola longevità sta entrando sempre più a far parte del gergo del marketing e del mondo del lusso. Il termine risulta spesso incluso nel nome di hotel e cliniche di benessere, come la Clowd Twelve di Londra, dotata di un’area Longevity Lounge, che mette a disposizione dei caschi che dovrebbero stimolare la crescita dei capelli e ridurre le difficoltà di concentrazione.

Altre strutture, come l’Hotel Corinthia, propongono trattamenti più conosciuti e affermati. Tra quelli disponibili, spicca l’ossigenoterapia iperbarica, terapia che consiste nella respirazione di ossigeno puro a una pressione superiore a quella atmosferica. Da non sottovalutare anche i test genetici con cui determinare la velocità di invecchiamento dei tessuti, esame utile per la valutazione di alcuni problemi di salute, ma su cui allo stato attuale c’è poca scienza e molto marketing.

Il cambiamento culturale e il valore del business

Stando ancora al Financial Times, la concorrenza tra miliardari nella ricerca di metodi per allungare la vita, avrebbe stimolato anche un diffuso cambiamento culturale. Tra le variazioni, sembra che essere molto affaccendati o sommersi di lavoro non sia più cool, mentre lo è condividere i punteggi ottenuti misurando le ore di sonno tramite dispositivi indossabili.

Secondo una stima realizzata dalla società di ricerca Market Research Future, il mercato mondiale sulla ricerca della longevità (alimentato soprattutto dagli investimenti di aziende statunitensi), potrebbe valere 63 miliardi entro il 2025. Alcune aziende si concentrano sulla crioconservazione, cioè conservazione a temperature bassissime del corpo di persone morte, in attesa che vengano sviluppate tecnologie in grado di ripristinare le funzioni vitali. Altre, come quella di Altos Labs, puntano sull’editing genetico, la modifica di porzioni del materiale genetico.

Nonostante quanto detto, rimane grande scetticismo da parte della comunità scientifica sul valore delle ricerche sulla longevità. Innanzitutto, esiste un limite all’età che gli individui di qualunque specie possono avere. Inoltre, molte ricerche sono ancora agli inizi e, oltre a studi seri condotti da laboratori autorevoli, ce ne sono molti altri pseudoscientifici, che promuovono trattamenti artigianali senza alcun tipo di evidenza medica.

Ultimo aggiornamento: 21:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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