Autismo: nuovo, appassionato e amaro intervento di Stefano Belisari, "Elio" delle Storie tese, che a Propaganda Live su La7 ha ricordato di nuovo le difficili situazioni delle famiglie che hanno un figlio affetto da autismo.
Qui il video con l'intervento di Elio
«L'autismo è tutti i giorni, non solo il 2 aprile, giornata mondiale dedicata alla consapevolezza su questo disturbo. È vita quotidiana, routine, stanchezza, paure accentuate dal Covid, con l'incubo del contagio che per ragazzi e adulti potrebbe dare luogo a situazioni ingestibili oltre che a molti rischi», hanno detto quel giorno i papà Elio, Gianluca Nicoletti e Mimmo Pesce
Alla fine di una giornata di lavoro da Autism Manager («In Italia si pensa che con un termine inglese si risolvano i problemi») i tre hanno deciso di video collegarsi dalle rispettive case e lanciare un "messaggio a reti unificate". Stanchi "delle celebrazioni una tantum che non portano vantaggio concreto" hanno deciso lo "sciopero" dall'obbligo di esserci.
"Il nostro - rileva Pesce - è un 2 aprile che ci porteremo dietro tutta la vita. Il mio 2 aprile nasce il primo gennaio e finisce il 31 dicembre". "Arrivano puntuali - sottolinea Elio - richieste di interviste partecipazioni a incontri che ormai so non avranno nessun impatto. Non sulla mia vita ma su quella di tutte le persone con un figlio autistico che ho incontrato: e mi sento spesso quasi in colpa perché ho potuto accedere per mio figlio a una serie di terapie sia perché ne ho i mezzi sia perché vivo in un ambiente in cui è più facile".
Pochi punti importanti quelli che i tre papà sottolineano: vaccinare contro il Covid autistici e caregiver, veicolare le terapie scientificamente validate e lavorare perché gli autistici non diventino "fantasmi" da adulti. "È di vitale importanza - prosegue Elio- vaccinare quanto prima le persone con autismo. I ragazzi, gli adulti e i caregiver. Bisogna vaccinarli subito,andava fatto due-tre mesi fa". "Ancora manca - conclude Nicoletti - omogeneità di trattamento secondo le regole scientifiche. Le famiglie sono sole,non hanno strumenti di confronto, sono lontane dalle istituzioni. Quando i ragazzi crescono poi diventano fantasmi. La loro utilità sociale è che in caso del decesso di un genitore vengano dati a qualcuno che li prende in consegna. E avranno un valore dei 300 euro al giorno per chi li mette in una stanza e li tiene magari sedati".