La dottoressa Li-Meng Yan dalla Cina è stata costretta a fuggire negli Stati Uniti. E ora getta un'ombra sulla gestione dell'emergenza coronavirus in Cina. «Se ne avessi parlato in Cina, mi avrebbero imprigionato o forse peggio. Sono venuta qui per raccontare la verità su come il Covid-19 è riuscito a espandersi nel mondo. Il 31 dicembre, dopo aver identificato un virus simile alla Sars a Wuhan, mi è stato chiesto di effettuare delle ricerche in segreto. Un mio amico che lavora al Cdc mi disse di aver individuato sintomi simili in altre persone, anche se il governo cinese aveva escluso la trasmissione tra esseri umani», dice la dottoressa, intervistata Fox News.
LEGGI ANCHE --> Virus, altri 10 positivi in un macello del Mantovano
E ancora. «Mio marito lavorava con me nel laboratorio. Quando gli ho chiesto di seguirmi, non ne ha voluto sapere. Era spaventato dalle ritorsioni del governo: diceva che ci avrebbero ucciso per colpa mia". All'arrivo a Los Angeles, la donna è stata interrogata e dopo aver spiegato i motivi del suo viaggio, ha chiesto protezione ai servizi segreti americani».
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".