Tumori, è boom sotto i 50 anni: aumentati dell'80%. Ecco le cause (e la genetica è responsabile solo nel 10% dei casi)

In prima battuta, gli imputati sono fumo, alcol, abitudini alimentari e alcune patologie che sono riconducibili all'obesità e al diabete

Giovedì 7 Settembre 2023 di Graziella Melina
Tumori, è boom sotto i 50 anni: aumentati dell'80%. Ecco le cause (e la genetica è responsabile solo nel 10% dei casi)

Gli oncologi lo avevano osservato da tempo: a chiedere un consulto fino poi all'amara scoperta della diagnosi erano sempre più pazienti giovani. Ora però i dati che arrivano da uno studio pubblicato sulla rivista BMJ Oncology lo confermano: negli ultimi 30 anni il numero di casi di cancro tra le persone di età inferiore ai 50 anni è aumentato di quasi l'80% in tutto il mondo. Secondo i ricercatori dell'Università di Edimburgo in Scozia e della Zhejiang University School of Medicine di Hangzhou, in Cina che hanno condotto lo studio, il numero di diagnosi di tumore è passato da poco più di 1,8 milioni nel 1990, a oltre 3,2 milioni nel 2019. «Un dato allarmante, ma ce lo aspettavamo - ammette Giampaolo Tortora, direttore del Comprehensive Cancer Center del Policlinico Gemelli e ordinario di oncologia all'Università Cattolica - In questi ultimi anni abbiamo constatato in maniera sempre più evidente una frequentazione di pazienti di età inferiore ai 50 anni».

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I DATI

Gli autori dello studio, riprendendo i dati del Global Burden of Disease 2019 per 29 tumori in 204 paesi e regioni, hanno esaminato incidenza, decessi, conseguenze sulla salute e fattori di rischio nelle persone tra i 14 e i 49 anni. «In passato i dati erano limitati ad ambiti regionali, ognuno relativizzava le evidenze e anche la percezione degli ambulatori sulla base del paese in cui viveva  - spiega l'oncologo - Questo studio ha guardato in maniera più ampia e globale e ha concluso qualcosa che era nella percezione di tutti. Non a caso, da tempo si stanno costituendo sempre di più, anche da noi al Gemelli, gruppi di lavoro per i tumori per i giovani adulti, perché anche in quest'ambito stiamo riscontrando un aumento di tumori a incidenza precoce, di quelli più diffusi, al colon, alla mammella, alla prostata». Restano da capire ora le cause di questo aumento. «La genetica può avere un ruolo - rimarca Tortora - Ma sappiamo che è inferiore al 10% dei casi. In prima battuta, gli imputati sono fumo, alcol, abitudini alimentari e alcune patologie che sono riconducibili all'obesità e al diabete. Un altro fattore, non facilmente quantificabile, è legato all'ambiente e agli alimenti, ossia alla qualità dei cibi: stiamo osservando alcuni tumori legati all'alimentazione poco accorta, con troppa carne rossa, poca frutta e verdura, ma anche quelli dell'apparato digerente. I tumori della trachea, poi, non solo quelli del polmone, non sono causati solo dal fumo, ma sicuramente dall'inquinamento ambientale». Intanto, sembrano non avere alcun impatto le raccomandazioni e la prevenzione. «L'aumento dell'abitudine al fumo da parte di giovani ragazze è impressionante - denuncia Tortora - E questo si tradurrà inevitabilmente in un aumento significativo del tumore del polmone delle donne. È un trend che stiamo già osservando, e peggiorerà nettamente. Vedere i nostri ambulatori frequentati da pazienti sempre più giovani, fa riflettere. C'è stato uno scarto notevole della fascia di età in pochi anni».

LE CURE

E se è vero che le cure sono sempre più innovative, per gli oncologi è un enigma il fatto che ora cresca l'incidenza di tumori che hanno possibilità di cura inferiori. «Nel rapporto globale, oltre ad un aumento dell'incidenza, si osserva anche un aumento della mortalità, e questo è un dato che incute timore».
La sfida quindi si fa sempre più difficile: «Quello che si sta cercando di fare, nei tumori dei giovani adulti, è cercare di capire le caratteristiche biologiche e genomiche presenti nei tumori. Il sospetto spiega Tortora è che siano diversi dal loro corrispettivo nei pazienti anziani». Il che vuol dire che il tumore di un organo, in un paziente molto più giovane della media, ha quasi certamente una base di mutazioni rispetto al paziente più grande. «Trovare queste mutazioni potrebbe aiutarci a capire se c'è una causa nell'ambiente e consentirci così di comprendere percorsi di prevenzione efficaci».

Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 08:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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