Tumori gastrointestinali, l'oncologo Francesco Cognetti: «Attenzione ai sintomi come gonfiore addominale e sanguinamento»

L'avvertimento del presidente della Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi (Foce)

Domenica 24 Marzo 2024 di Graziella Melina
Tumori gastrointestinali, l'oncologo Francesco Cognetti: «Attenzione ai sintomi come gonfiore addominale e sanguinamento»

L’aumento dei tumori fra i giovani è un fenomeno che purtroppo stiamo osserviamo da tempo - spiega l’oncologo Francesco Cognetti, presidente della Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi (Foce) – Ecco perché abbiamo sviluppato programmi di educazione e informazione rivolti a giovani e adolescenti”.

Kate Middleton e la chemioterapia preventiva dopo la diagnosi di cancro. Cosa è, come funziona e quali sono i rischi della terapia

Siamo di fronte ad una emergenza?

“Uno studio pubblicato qualche mese fa su una prestigiosa rivista internazionale, il British Medical Journal Oncology, indica che negli ultimi anni c’è stato un incremento di più dell’80 per cento dei tumori in persone che hanno un’età inferiore ai 50 anni.

In 30 anni, questa incidenza è aumentata di circa l’80 per cento; dal 2000 al 2019, l’aumento è stato di circa il 13 – 14 per cento. La tendenza progressiva all’incremento dei tumori nei giovani è quindi nota da tempo”.

È una situazione che non fa stare tranquilli.

“L’aspetto confortante è che, a fronte di un aumento di incidenza, certamente la mortalità è in netta diminuzione per effetto delle diagnosi più precoci. Queste ultime, in realtà, potrebbero anche essere una delle cause dell’aumento stesso dell’incidenza. Fondamentale, per il percorso di cura, è anche il ruolo delle terapie che negli ultimi 30 anni sono completamente cambiate, sono cioè migliori, più nuove, più moderne e più efficaci”.

Ma quali sono le cause di questo incremento?

“Per il momento, si possono fare solo delle congetture. Di sicuro, quello che è cambiato in questi anni sono gli stili di vita, soprattutto di recente è diffuso il problema del sovrappeso, dell’obesità, della vita lavorativa più sedentaria, della mancanza di attività fisica, delle diete meno bilanciate, con prodotti cioè confezionati e ricchi di zucchero: alcune diete sbilanciate possono infatti in qualche modo alterare la presenza del macrobiota che ha una funzione importante anche nella prevenzione. Non dimentichiamo che anche l’uso anomalo di antibiotici può avere lo stesso effetto negativo. Tra i fattori di rischio c’è poi il fumo di sigaretta, ancora purtroppo sempre più frequente nelle donne, e il consumo di alcol. E poi, senz’altro, le condizioni genetiche o familiari ereditarie, che nei giovani costituiscono una fetta importante dei tumori: normalmente, costituiscono il 5-10 per cento di alcuni tumori fra i più frequenti, e in questo caso si manifestano in età più precoce”.

E i tumori gastrointestinali?

“I tumori più pericolosi, cioè con peggiore prognosi, sono quelli del pancreas, del fegato e delle vie biliari, ma quelli allo stomaco. Invece, il tumore dell’intestino, se è scoperto precocemente, ha buone possibilità di guarigione; se invece la diagnosi è tardiva, e si osserva la presenza di linfonodi metastatici, la malattia è più difficile da trattare. Quando si effettua una terapia adiuvante, come nel caso della duchessa Kate Middleton, vuol dire in linea di massima che l’intervento ha eradicato il tumore, e il trattamento ha quindi l’obiettivo di diminuire il rischio di recidive”.

Quali sono i sintomi che devono mettere in allarme?

“Per i tumori gastroenterici, il primo segno è il sanguinamento. Può succedere anche che la diagnosi sia acuta con occlusione intestinale, quindi dolori e gonfiore addominale. Nelle forme più avanzate si manifesta l’ascite, cioè un accumulo nell’addome di liquido di origine peritoneale per la presenza di lesioni metastatiche. Tra i sintomi principali, può comparire anche il vomito, soprattutto nel caso di tumore dello stomaco”.

Sono tutti sintomatici, quindi?

“No. Potrebbero essere anche asintomatici, ed essere diagnosticati quando per esempio un paziente esegue una colonscopia di screening e si accorge di un tumore in assenza di qualsiasi sintomo. Nella maggior parte dei casi, infatti, il tumore nella fase iniziale è asintomatico. E in quel caso si può intervenire con maggiore successo”.

Quali cure oggi sono possibili?

“Dipende dal tipo dal tumore. In linea di massima, si procede con la chirurgia e la chemioterapia, ma in alcuni casi è possibile trattare il tumore con la combinazione di chemioterapie e altri trattamenti. Per i tumori gastrointestinali, però, la chemioterapia viene effettuata subito, per consentire una chirurgia meno invasiva, o più frequentemente dopo la chirurgia per diminuire il rischio di ripresa della malattia”.

In che modo è possibile fare prevenzione?

“Tutti i giovani dovrebbero seguire uno stile di vita corretto, ma soprattutto è fondamentale l’attività fisica. Poi, non bisogna fumare, mai bere superalcolici. Quanto al vino, massimo due bicchieri al giorno per gli uomini, e un solo bicchiere per le donne, perché hanno minore possibilità di metabolizzare. Mai assumere sostanze alcoliche di qualsiasi genere sotto i 16-18 anni. Proprio per aiutare a comprendere i rischi di sviluppare forme di tumore, abbiamo sviluppato programmi di educazione e informazione anche nelle scuole e in tutti gli ambienti frequentati dai giovani e dagli adolescenti. Abbiamo avuto una splendida collaborazione da parte del Coni e delle federazioni sportive, spesso frequentata da giovani e adolescenti. Le autorità istituzionali invece potrebbero fare di più”.

Ultimo aggiornamento: 25 Marzo, 18:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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