Sono tre le lettere in sostegno del professor Nicola Maffulli, protocollate ieri mattina e indirizzate alla direzione dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi D’Aragona, al direttore generale Vincenzo D’Amato e al rettore dell’università di Salerno Vincenzo Loia.
«In riscontro a quanto sta avvenendo in questi giorni – si legge nel testo delle missive – il personale tutto di comparto dell’Azienda ospedaliera Ruggi di Salerno, qui firmatari, sono concordi nell’esprimere pieno sostegno al professor Nicola Maffulli, stimato da tutti e dalla condotta sempre specchiata». Il documento prosegue specificando che «gli scriventi sentono doveroso precisare che dietro la figura professionale c’è l’uomo, conosciuto nei lunghi anni di intenso lavoro. Sempre gentile, mai sopra le righe, costantemente attento alle esigenze di studenti e collaboratori. Ci auguriamo che la Verità prevalga sempre in ogni sede». Dallo scoppio dello scandalo mediatico, molti colleghi sui social nei giorni scorsi erano intervenuti con messaggi a favore del primario, punto di riferimento anche per la Premier League.
«Una macchina del fango architettata ad arte», secondo i rumours sempre più incessanti. Massimo riserbo dall’ateneo, invece, che non rilascia nessuna dichiarazione dopo la primissima nota ufficiale per chiarire l’avviamento di un’indagine istruttoria interna corporis. Si sarebbe intanto conclusa l’audizione degli specializzandi e di Maffulli a cura della Commissione speciale di inchiesta, presieduta dal direttore del dipartimento di Medicina Carmine Vecchione, che ha assunto la direzione pro-tempore della Scuola. La relazione che ricostruisce la dinamica della vicenda, dovrebbe essere a breve consegnata al rettore Loia. Flessioni, però, che non sono un atto goliardico per Massimo Minerva, presidente Als Fattore 2°: «Non crediate sia un gioco, tra un capo e un sottoposto sul posto di lavoro. Un gioco si fa tra pari, non tra professore ed allievo, con gerarchie di potere differenti». Intanto nessun provvedimento di sospensione è stato recapitato a Maffulli.