Distanza almeno di un metro. Non si può giustamente più uscire di casa. Gli amici, lontani. Nonni e genitori, non ne parliamo. Ci sentiamo tutti un po' più soli e spaventati, ma chi l'ha detto che non possiamo comunque baciarci o abbracciarci lo stesso almeno virtualmente? Ogni sera alle 18.30 Giorgia e le sue amiche 18enni si collegano in videochat per l'aperitivo e, come se stessero sedute al solito bar di Ponte Milvio, ridono di amori perduti e ritrovati e pensano a quando tutto questo sarà finito.
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Benedetta invece da qualche giorno ha un altro bellissimo rito: chiamare nonna Lidia, che a 80 anni si è scaricata Whatsapp, e farle compagnia durante l'ora di cena. E che dire di Angela, sportiva convinta, che ai suoi allenamenti non ha voluto rinunciare e ogni mattina saltella a distanza con l'instancabile personal trainer. Ed è così per Giulia. L'altra mattina, mentre faceva giardinaggio sul suo balcone a Garbatella, si è trovata a chiacchierare con la vicina di casa 60enne sorseggiando un caffé da palazzo a palazzo. Strano, quando potevamo vederci ci isolavamo nei social e invece adesso questa strana sospensione dal mondo ci sta facendo ritrovare l'umanità perduta. Perché nessuno si salva da solo. Oggi più che mai.
veronica.cursi@ilmessaggero.it
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