«Niente più liste d'attesa nel Lazio». Francesco Rocca, candidato del centrodestra alla presidenza del Lazio, promette che se sarà eletto taglierà i tempi per le erogazioni delle prestazioni sanitarie, chirurgiche e non.
UNA PERSONA SU TRE
Ieri Rocca era a Palazzo Ferraioli ha ufficializzato l'appoggio della cosiddetta quarta gamba del centrodestra, come la definisce il suo leader Maurizio Lupi: cioè Noi moderati che alle Regionali schiererà come capolista a Roma il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi. Nella giornata di ieri ha fatto sua la proposta di creare a Roma un Museo nazionale della memoria per le vittime del terrorismo. «Ricordare le vittime degli anni di piombo, anche con un luogo fisico, è un dovere soprattutto nei confronti di tutte quelle famiglie, anche politiche, che hanno perso un loro caro e ancora attendono una verità giudiziaria. E come detto, l'ex numero della Croce Rossa, ha voluto prendere un impegno molto forte: cancellare le liste d'attesa nel Lazio, dove secondo la Cgil, «una persona su tre non ha avuto accesso alle cure nei tempi previsti dalla legge per le prestazioni non urgenti». Rocca infatti ha proposto un nuovo sistema informatico di prenotazioni, con un Recup, il numero unico, che gestirà le disponibilità dei posti letti e delle visite negli ambulatori sia pubblici e sia del privato convenzionato. «Il problema invece è che nel Lazio, quando bisogna spostare un paziente da una barella di pronto soccorso a una corsia di un altro ospedale, si usa ancora il fax». Quindi non esclude un'interlocuzione con il governo per discutere degli altri gap sul fronte sanitario, come la mancanza di personale e di strutture.
Sempre ieri - e su spinta di Sgarbi che definito «il Lazio la regione più a rischio dopo la Puglia» - il candidato del centrodestra ha promesso un piano per regolamentare le installazioni fotovoltaiche, tutelando l'impatto sul paesaggio. «Il nostro paesaggio è stato deturpato da una proliferazione selvaggia di impianti». Un occhio anche sul versante dei futuri stadi di Roma e Lazio. Rocca sottolinea «che tutte e due le tifoserie debbono avere il loro stadio», ma confessa che lavorerà anche perché «il Flaminio venga restituito con la sua bellezza alla nostra città».