Roma, via ai vaccini per gli over 80 ma un centro su tre non apre

Venerdì 5 Febbraio 2021 di Lorenzo De Cicco
Roma, via ai vaccini per gli over 80 ma un centro su tre non apre

Nel Lazio il vaccine-day degli anziani è lunedì: i primi 3.600 convocati riceveranno l’iniezione intramuscolare del siero Pfizer, ma un terzo dei punti vaccinali (13 su 35 a Roma) non è pronto.

I centri sono ancora alle prese con lavori di completamento, sistemazioni varie, «problemi logistici», spiegano i referenti dei distretti sanitari. Ecco perché l’apertura è stata rinviata di almeno una settimana. In alcuni casi, come per il maxi-parcheggio vicino all’aeroporto di Fiumicino, il più grande centro vaccinale progettato finora nella regione, dove saranno attive 25 linee, si è deciso di aspettare che le forniture aumentino. «Altrimenti sarebbe come fare il pieno a una Ferrari con 10 euro», commenta il diggì dell’Asl Roma 3, Giuseppe Quintavalle.

Il Lazio è la prima regione in cui parte la vaccinazione degli ultra-ottantenni non ospedalizzati o ospitati nelle Rsa. L’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, ha spiegato che la macchina delle somministrazioni a regime potrà viaggiare fino a 30 mila dosi al giorno. Per ora bisogna accontentarsi di 3.600, colpa delle scorte esigue sin qui arrivate da Pfizer e da Moderna. Oltre 200mila anziani si sono prenotati e le Asl hanno cercato di allestire in tutta fretta più centri possibile. Nell’elenco stilato il 28 gennaio ne erano appuntati 35 a Roma città (89 nel Lazio). Ma lunedì ne saranno attivi 22.

Covid, i centri vaccini nel Lazio

Nell’Asl 1 è pronto l’ex manicomio del Santa Maria della Pietà, poi la Casa della salute a Prati, l’Idi, il Cristo Re, Villa Tiberia, Villa Aurora, l’ospedale San Pietro sulla Cassia, il Gemelli, l’Umberto I, il Fatebenefratelli e il Sant’Andrea. All’Asl Roma 2, saranno attivi i grandi ospedali, come il San Giovanni Addolorata, il Cto, l’Ifo, il Pertini, Tor Vergata, il Sant’Eugenio e il Campus, per gli altri toccherà aspettare il 15. Anche uno dei grandi protagonisti della vaccinazione, l’Auditorium, sarà pronto per la seconda settimana. All’Asl Roma 3, saranno operativi 4 punti: il collaudatissimo Spallanzani, poi il centro prelievi del San Camillo-Forlanini, i siti di Casal Bernocchi e Majorana. Il “lunga sosta” di Fiumicino sarà aperto quando arriveranno più dosi. Chi ha prenotato nelle strutture chiuse? Sarà avvisato e reindirizzato: in ogni caso, le Asl mandano un sms 72 ore prima dell’iniezione con data e luogo esatti, per evitare confusioni e malintesi.

Mentre nel Lazio si registrano 1.141 nuovi positivi (-33) , lunedì i medici di base e le Uscar riceveranno le prime, poche dosi Pfizer per le vaccinazioni a domicilio. «Controlleremo che chiunque abbia fatto richiesta della puntura a casa sia davvero non autosufficiente - avverte Pier Luigi Bartoletti, a capo del team d’emergenza - le domande sono tante». E i vaccinatori scarseggiano: quelli promessi dal bando di Arcuri stanno arrivando alla spicciolata e sono molti meno di quanto ci si aspettasse. Le aziende sanitarie hanno provato a reclutare specializzandi, ma la lista da cui pescare si assottiglia sempre di più: «Li stiamo ingaggiando dall’inizio della pandemia, per tante mansioni. Ne restano pochi», ha spiegato Simona Ursino dell’Asl 4.

Mercoledì arriveranno le prime 100 mila dosi AstraZeneca, raccomandate dall’Aifa a chi ha meno di 55 anni. Ieri l’assessore D’Amato ha confermato l’anticipazione del Messaggero: il Lazio ha optato per il “modello israeliano”, le dosi saranno somministrate dai medici di base per «classi di età». Si parte dai nati nel 1966, a scalare. Aspettando che «le indicazioni illustrate dalla conferenza Stato-Regioni - conclude l’assessore - siano contenute in un documento formale del Ministero». Le priorità, solo abbozzate, sarebbero insegnanti, forze dell’ordine e addetti dei servizi essenziali. Ma per ora conterà solo l’anagrafe.
 

Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 00:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA