La pandemia e il Covid? Stanno generando una disaffezione degli studenti verso la scuola e lo studio.
L'indagine è stata svolta nell'ambito del progetto #LiberailFuturo, gestito da Arciragazzi Comitato di Roma, realizzato con tante altre compagini in network e finanziato da Con i Bambini Impresa Sociale, che prevede la realizzazione di laboratori esperienziali con la supervisione psicologica di tutor.
In che modo, secondo i ragazzi, è possibile contrastare la povertà educativa? La soluzione, hanno sostenuto gli
intervistati, non sta nelle materie di studio, quanto in metodologie innovative capaci di incidere sul comportamento e
sulla dimensione umana e relazionale. Le risposte fanno riferimento al valore dell'amicizia, al bisogno di creare un
ambiente sereno e non litigioso, all'importanza del rispetto. Per gli studenti, inoltre, sono soprattutto le figure più
rappresentative della scuola, le più autorevoli, che dovrebbero affrontare i problemi scolastici come problemi legati alla povertà educativa intervenendo a livello strutturale/organizzativo.
Dalla ricerca è emerso anche che, a causa della pandemia, il fenomeno della povertà educativa è peggiorato facendo registrare una crescita della disaffezione allo studio e degli insuccessi, una regressione nello studio e una mancanza di sostegno da parte delle istituzioni. Alla luce dei profondi cambiamenti e delle nuove esigenze determinati dalla pandemia, le iniziative promosse nell'ambito del progetto sono state rimodulate per un
ottimale raggiungimento degli obiettivi previsti.
«La pandemia da Covid-19 e il conseguente adattamento dello stile di vita delle ragazze e dei ragazzi alle misure per il suo contenimento stanno influenzando le loro scelte di vita e rischiano di accentuare le disuguaglianze sociali esistenti. La povertà economica ed educativa pregressa si combina oggi con la povertà prodotta dalla crisi sanitaria», afferma Anna Maria Berardi, Presidente Arciragazzi Comitato di Roma OdV.