La droga nascosta nei frigoriferi oppure nei magazzini al fianco delle scatole di pelati, le armi in alcuni casi occultate in cassetti ricavati nelle scale mentre seduti ai tavolini - pure con un caffè davanti - non c’erano dei “normali” clienti.
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Centri di summit
Ancora: nell’elenco c’è pure l’attività di cura della persona “New Elisir” di via Degas 83 alle spalle della Casilina usata come luogo di summit da parte di diversi pregiudicati per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il titolare è risultato affiliato alla ‘ndrina degli Alvaro. A chiudere poi anche il bar “Swuami” di via Fiuminata - perché da qui uno dei gruppi criminali più consolidati a San Basilio spacciava droga senza soluzione di continuità - e il bar “Dalila” di via dell’Archeologia 75 dove oltre allo spaccio e al consumo di droghe andò in scena anche un regolamento di conti tra delinquenti di Tor Bella Monaca. “Piazze” di spaccio camuffate da bar sono state individuate con seguente revoca della licenza anche in via del Fosso di Santo Spirito per il “486 Gioco Denise”, in via Metastasio a Zagarolo per il “Bar Simona”, in via Pietro Gasparri per l’ “Hosteria da Pietro”. Da contare poi i sequestri messi a segno dal Nucleo investigativo dei carabinieri per le indagini contro il clan Moccia, in “Enclave” contro il clan degli Alvaro e in una delle ultime indagini “Tritone” contro il clan Gallace-Madaffari-Perronace. Complessivamente ad essere sequestrati sono stati un tabaccaio di via Casal del Marmo, una tavola calda nella stessa strada, un autospurgo di via del Melograno ad Anzio e un ristorante di piazza dei Coronari.
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Le altre irregolarità
Tra le revoche firmate dalla Prefettura anche quella contro il centro massaggi di via Sebastiano Ziani finito al centro di un’operazione dei carabinieri della compagnia di Frascati per sfruttamento della prostituzione. Senza contare tutti quei provvedimenti firmati per sospendere l’attività di minmarket, soprattutto nel quartiere di San Lorenzo, perché responsabili della “malamovida” del quartiere oppure perché non rispettosi delle norme varate in piena emergenza sanitaria sul contenimento della pandemia da Covid-19.