Dalle panchine monumentali di piazza Navona fino al parcheggio del Terminal Anagnina. Dal tronco marcescente che aspetta una rimozione dal 2018 agli alberi piantati male che hanno stravolto i marciapiedi a Vitinia. La città cresce, imponente, e l’incuria allunga e infila i suoi tentacoli nella quotidianità dei romani.
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UFFICIO AD HOC
È stato persino creato un ufficio ad hoc per combattere il degrado a Roma, è l’Ufficio Decoro che da solo giustifica l’impossibilità di curare tutto e restituire almeno un po’ di vivibilità. A capo dell’Ufficio la prima cittadina Virginia Raggi ha scelto di nominare un carico da novanta: l’ingegner Roberto Botta, vice direttore generale del Campidoglio, a dimostrazione che serve una regia per una maxi operazione di pulizia della Capitale. E così lui ha convocato tutte le amministrazioni municipali per raccogliere segnalazioni di degrado e intervenire. Sul tavolo ci sono pochi spicci: quarantamila euro a municipio. Il piatto piange.
E piangono pure i vari assessori al verde e ai lavori pubblici che si sono trovati a rispondere a quella convocazione e dovranno indicare tre opere di decoro. «Voi rifate le strade e noi ci aggiungiamo i fiori», questo il senso dell’operazione decoro avviata dall’Ufficio. «Siamo il vostro pronto soccorso», ha detto ai municipali Botta.
BATTAGLIA PERSA
E c’è chi dice che è una battaglia persa, o quasi. Prendi il delegato al verde del IX Municipio, Marco Antonini che ha visto giostre per bambini disabili appena montate, distrutte. Lui presenterà tre progetti di riqualificazione in via Sarcina a Vitinia, dove le radici degli alberi si sono mangiati un intero marciapiede, in via Eluisi a Spinaceto, e a Tor de’ Cenci. A Ostia si punta a far rinascere piazza Capelvenere ad Acilia. Ci sono gli arredi che sono tutti da sostituire. Nella periferia est, nel Municipio V proporranno progetti a Centocelle, da piazza Teofrasto a piazza Eratostene, al Pigneto. Il Municipio VII ha pensato subito al grande parcheggio di Anagnina. E c’è talmente tanto da fare, e pochi soldi a disposizione, tra sottopasso da pulire e le casupole montate all’ombra degli oleandri che gli altri due progetti sono ancora da definire. Bagno di realismo.
A Portuense chiederanno interventi di sfalcio e pulizia in via della Magliana, via Fermi e la ciclabile adiacente al Tevere. Se avanzano soldi? Una bella fototrappola (la telecamera per scovare chi conferisce male i rifiuti) a largo Collodi. Spesso sono zone dove in passato si è intervenuti ma che senza una cura costante ripiombano nel degrado.
Per questo al Municipio III hanno inserito tra le prorità piazza Conca d’Oro e il Parco delle Valli o la sistemazione della scalinata di via Tremiti che porta da Montesacro a Conca d’Oro. Ma c’è pure via Val Padana dove c’è il giardino realizzato per i Mondiali del ‘90 che è sommerso dalla sporcizia.
«Ci sono mancanze storiche del Servizio Giardini», ammettono dal Municipio. L’Ufficio Decoro non è altro che una compensazione, infatti, di un servizio che non c’è. Per la piazza del Quarticciolo si chiede semplicemente la sistemazione di cigli, marciapiedi, e un roseto.
IN CENTRO
In centro tra le numerose segnalazioni arrivate si tenterà di dare una sistemata a tre aree. Perché il dossier in mano all’Ufficio Decoro non è che la punta di un iceberg di degrado che avanza da anni ormai. Si interverrà in piazza Pepe, serve riallestire e pulire la pavimentazione dell’area dove Ama tratta i rifiuti del mercato Esquilino, in piazza Puglie, in vista della pedonalizzazione di via Puglie con gli edifici martoriati dalle scritte, e poi a piazza Navona, anche qui arriva il degrado: le panchine di marmo sono letteralmente sbeccate come piatti vecchi. Non lontano, al Nomentano, sceglieranno la sistemazione delle aree del Parco del Castro Laurenziano. Sono esplicitamente «lavori di facile esecuzione», si è raccomandato Botta. Non si può far tutto. L’appalto durerà due mesi. A Roma nord Stefano Simonelli del Municipio XV ripresenterà gli stessi tre progetti ignorati, e richiesti un anno fa, dall’Ufficio Decoro. Cioè la pulizia e sistemazione della scalinata di via Ronciglione, la riconnessione tra piazza Antonio Basso e il parco della Rotonda a Cesano e la riqualificazione della fontana monumentale Labaro.
Ma nonostante questo c’è chi punta a opere che alzano il tiro.
Roma, incuria e lavori fermi: quartieri in abbandono. La mappa del degrado
Venerdì 4 Settembre 2020 di Stefania PirasForse come protesta contro lavori che non si possono certo rifiutare ma che dovrebbero essere ordinaria amministrazione per un Dipartimento imponente come quello di Roma Capitale. A Ostiense punteranno sui parchi. Lavoretti semplici e veloci, è stato detto. Beh, tra le priorità c’è la rimozione di un tronco che sta nel parco Albani dal 2018. O la riqualificazione dell’ area verde di fronte alla metro Marconi, dove a terra c’è di tutto per via delle prostitute che hanno eletto quello slargo tra viale Marconi e via Savinio Servesi come loro sosta esclusiva per gli ingaggi. «Vorremmo un giardinetto», sogna l’assessore all’ambiente Michele Centorrino. Perché a Roma, l’occhio si abitua al degrado e si sognano giardinetti all’Ufficio Decoro.