Non ci sarà nessun polo vaccinale di anti-Covid di “massa” a Guidonia.
La decisione comunque è della Asl Rm5. I guidoniani per ora dovranno “accontentarsi” di un piccola postazione sulla Tiburtina, incapace di soddisfare tutte le richieste. Ora sul tavolo del primo cittadino c’è una indicazione precisa, messa nero su bianco: la richiesta dell’apertura di un tavolo straordinario con il direttore generale della Asl 5 Giulio Santonocito. «Bisogna pretendere spiegazioni – sottolinea dicono diversi cittadini - e soprattutto portare la voce degli abitanti che vogliono e merita un punto vaccini sul proprio territorio per velocizzare quanto prima le operazioni a contrasto del virus». Sul tema è stata convocata una seduta straordinaria della commissione Sicurezza. Nei giorni scorsi c’erano stati dei sopralluoghi in via Ferrari, una delle strade del piano di insediamenti produttivi, a ridosso di via Tiburtina. Si sarebbe trattato di una sorta di drive-in dei vaccini, un centro logistico, con undici box. La struttura avrebbe potuto servire migliaia di cittadini che saranno invece costretti a spostarsi. Per capire la gravità della cosa, dicono diverse associazioni, «basta pensare ai più deboli, agli anziani e ai malati che, per ragioni demografiche, essendo Guidonia così popolosa, sono molti di più».
Nelle settimane scorse il sindaco Michel Barbet, ritenendo insufficiente il punto vaccinale nel comune, quello dell’Ihg, all’Albuccione, ha scritto alla Asl 5 e all’assessore regionale alla Salute D’Amato mettendo a disposizione per ulteriori postazioni i centri anziani di via Monte Gran Paradiso e di via Alfieri, a Colleverde e Setteville, la biblioteca comunale di via Moris e la Sala della Cultura, in centro. Per ora nessuna risposta.