Tra realtà e televisione: aveva appena smesso di guardare mappe criminali le docu-serie di Daniele Piervincenzi sulla geografia del crimine in Italia. Prima puntata dedicata al litorale romano, a Ostia, dove il giornalista nel 2017 rimediò la celebre testata da Roberto Spada. Quando i poliziotti due giorni fa hanno bussato alla porta di Armando Spada, classe 1996, cugino di Roberto e detenuto ai domiciliari per droga, lui ha subito cercato di disfarsi dell'hashish che aveva in casa.
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Armando, oltre a essere cugino di Roberto, per cui la giustizia ha riconosciuto l'aggravante mafiosa nell'aggressione a Piervincenzi, reo di avergli posto delle domande con troppa insistenza a cui evidentemente non aveva affatto intenzione di rispondere, è il nipote di Pelè, ovvero di Enrico Spada, uno dei primi boss del clan lidense scomparso nel 2016. Il suo nome incuteva paura, la sua malattia - contrasse l'Aids - era addirittura utilizzata per spaventare ancora di più chi non si voleva sottomettere alle angheria dei nomadi di Nuova Ostia. Racket, droga e case popolari: questo il core business di Pelè, chiamato in causa da un pentito per le minacce e la cessione degli alloggi popolari.