«Quello con la tuta rossa che è stato gonfiato di botte se l’è cercata. Va in giro tutti i sabato pomeriggio al Pincio e in Centro a menare la gente a caso, se la prende soprattutto coi ragazzini, quelli come noi di 14, 16 anni. Anche l’altro pomeriggio l’ha fatto e ha trovato uno più stro... di lui». Sulla Collatina, in periferia, quel giovane lo conoscono in molti. E anche il picchiatore: «Ha un pitbull». In uno dei video di folle violenza e assembramenti in tempo di Covid circolato ieri per i telefonini dei “pischelli” romani e non solo, quel ragazzo viene picchiato selvaggiamente sulla banchina della Metro A e lasciato a terra. «Qua è una faccia conosciuta, probabilmente lui o gli amici suoi stanno nella zona vecchia, quella degli spacciatori.
Risse in piazza nei giorni del covid, il vuoto “dentro” dei nostri ragazzi
Vicino e lei un amico che si fa una canna. Gli indirizzi di chi sabato era prima al Pincio, poi a piazza del Popolo, e quindi sotto la stazione della metro, testimoni o protagonisti delle maxi-risse postate sui social, portano lontano da Villa Borghese: arrivano sulla Tuscolana, sul litorale ma anche qui tra Lunghezza e la Collatina. Qualcuno sabato al Pincio c’era. Commenta e ride con gli amici le immagini postate sui sociale. Ripete le scene e butta giù bestemmie come in una cantilena. «Oh, gli ha detto pure ci rivediamo domani, invece ha fatto ‘na finta, diceva tutto convinto che veniva.