C’è chi, in molti per la verità, fumano una sigaretta per stemperate la tensione, parecchia.
Dopo due anni di stop causati dall'emergenza pandemica, periodo nel quale l'esame era limitato alla tesina e al 'maxi orale', si è tornati in presenza. E oggi si comincia con quello di italiano, prova predisposta su base nazionale. Poche, pochissime le mascherine, d’altronde non è più obbligatoria anche se, si legge nella nota ministeriale inviata alle scuole, «è raccomandabile» soprattutto se non è possibile garantire il distanziamento di almeno un metro. “La mascherina è un fastidio” ammettono tutti. C’è chi però la indosserà comunque. All’ingresso professori e preside ripetono: “ragazzi meglio indossarla”.
Il ritorno in presenza? “Meno male!” rispondono felici perché la Dad è stata una esperienza che “non vogliamo rifare mai più”. Sul tema sono tutti più o meno “tranquilli”, è la seconda prova che li preoccupa di più perché alcuni ritengono “di non essere pronti abbastanza”. Kafka, la marcia su Roma e il trentennale dell’uccisione dei giudici Falcone e Borsellino le tracce che si sono preparati… “ma di sicuro ci sarà qualche sorpresa”.
Suona la campanella, tutti dentro. Una ragazza sospira e dice: “Ci pensate? È la terzultima volta che entriamo qui tutti insieme”.