Il debutto del Green pass obbligatorio su posto di lavoro in Ama coincide con l’annuncio delle dimissioni dell’ad Stefano Zaghis e nella grande municipalizzata dell’Ambiente, persino il controllo del certificato verde va in tilt.
Green Pass, Bonomi: imprese in prima linea contro chi vuole diffondere il caos
LA DISPERSIONE
«Il regime di verifica non è partito bene - spiega Flavio Vocaturo della Cgil che non nasconde una certa preoccupazione anche sul fronte della raccolta dei rifiuti in strada - sappiamo che in alcune sedi qualcuno potrebbe essere sfuggito al check. Molti si sono presi la malattia. Una situazione che è figlia di quest’ultimo “schiaffo” che l’amministrazione, lasciandoci senza più una guida in concomitanza con le elezioni, ha deciso di dare ai suoi dipendenti e operai. In un tale clima di incertezza amministrativa, in cui le responsabilità vengono a mancare o non sono più ben definite - aggiunge - dentro l’azienda si verifica una forte dispersione del controllo di cui ne sta risentendo anche il nuovo sistema dei pass».
Una dispersione che trova terreno fertile, a quanto pare, soprattutto nelle diverse turnazioni degli operatori, specialmente serali e notturne «quando gli uffici amministrativi chiudono», afferma ancora il sindacalista. Il quale sostiene che «perché le procedure diramate secondo legge entrino a pieno regime dovremo aspettare almeno una settimana». Nel frattempo, però, a risentirne potrebbe essere anche la raccolta dei rifiuti. «Oltre alle assenze peserà la vacanza del vertice - insiste Vocaturo - perché inevitabilmente, a cascata, mancando una linea di comando netta, ne risentiranno tutti i servizi. Ecco, abbandonare un’azienda complessa come la nostra perché, con le elezioni, verrà a mancare la figura di riferimento del proprio sindaco, è un colpo di coda che non ci aspettavamo, un atto poco professionale e responsabile non solo verso i lavoratori di Ama ma verso tutti i romani». Dal canto suo l’ad Zaghis si è detto convinto che «si sia concluso un ciclo» da qui la decisione «per correttezza istituzionale» di lasciare l’incarico a insediamento della nuova giunta.
LA GOVERNANCE
Oltre al problema della governance per Ama, all’indomani del ballottaggio e del verdetto sul nuovo inquilino numero uno del Campidoglio, tornerà sul piatto la questione del commissariamento dovuta alla cronica mancanza di impianti e di una discarica romana in grado di smaltire tutti o gran parte dei rifiuti capitolini. Se per gli sfidanti già nella campagna elettorale è stato chiaro che non esistono manager per tutte le stagioni, Zaghis ha giocato d’anticipo.