Da domani via libera ai tamponi molecolari anche nei laboratori privati. Lo dice una sentenza del Tar del Lazio che ha accolto il ricorso dell'Artemisia Lab contro la Regione Lazio.
A maggio la Regione aveva deciso che i test molecolari per la ricerca del coronavirus dovevano essere eseguiti solo da uno dei laboratori della rete regionale CoroNet Lazio.
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Artemisia Lab era stata inserita nell’elenco dei laboratori regionali di analisi accreditati per effettuare solo i test sierologici per l’identificazione di anticorpi diretti verso il virus SARS-CoV-2, e non nell'elenco dei laboratori regionali autorizzati anche a eseguire il tampone molecolare. Artemisia Lab, e Altamedica, a Roma hanno così promosso un ricorso alla Tribunale amministrativo.
Dunque anche i privati, oltre alle Asl possono eseguire il test molecolare, il più affidabile che abbiamo a disposizione per sapere se abbiamo contratto il Covid. I giudici del Tar danno ragione ai privati e scrivono: «il divieto per le strutture sanitarie private di eseguire test molecolari contrasta con l’intero impianto del sistema sanitario che è invece fondato sul principio cardine del diritto alla salute declinato mediante la libertà di scelta delle cure e del soggetto che le presta». «E non trattandosi di esami destinati a gravare sulle finanze pubbliche, non risulta alcun intervento legislativo che abbia introdotto un tipo di limitazione di questo genere», proseguono.
La motivazione della mancanza di reagenti non è neppure un motivo valido per estromettere le cliniche private, scrive ancora il Tar: «Non vale nemmeno l’invocazione della presunta penuria di reagenti necessari per l’esecuzione dei test molecolari, perché anche se al diffondersi dell’infezione da SARS-CoV-2, il CTS ha segnalato tale circostanza, con l’effetto che inizialmente i test sono stati eseguiti solo nelle strutture individuate dalle Regioni e nei centri di riferimento stabiliti dal Ministero della Salute, perché vi era disponibilità limitata di test in commercio, questo, seppur vero nelle fasi iniziali dell’infezione virale, non è assolutamente più vero adesso stante il fatto che le aziende produttrici dei kit diagnostici si sono moltiplicate a livello mondiale assicurando rifornimenti senza limite…».
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