Albergatori, ristoratori, gestori di bar della Capitale e dei lidi balneari del Litorale uniti per poter aprire a Pasqua.
Al riguardo la Federalberghi sta studiando una soluzione, che presenterà a tutti gli enti coinvolti (cioè Comune, Regione e governo), sfruttando quel passaporto vaccinale che sarà al centro di una prossima riunione della conferenza dei governatori. «Andrebbe fatto a livello nazionale - spiega il presidente romano Giuseppe Roscioli - un accordo in cui viene riconosciuto il “green pass” sul modello israeliano, cioè un certificato equiparato anche a chi ha avuto il Covid e ha ancora gli anticorpi molto alti, come rilevato dopo un test sierologico. Queste due categorie di persone potrebbero muoversi a prescindere dalle restrizioni complessive». L’obiettivo, quindi, è provare a portare turisti a Roma, soprattutto dai Paesi come Israele, gli Stati Uniti o la Russia che sono avanti con le vaccinazioni, anche perché in loco si produce il farmaco. «All’interno della Ue - aggiunge - si dovrebbe riconoscere la stessa cosa e, dunque, dare la possibilità di muoversi indipendentemente dalle restrizioni di tutti i Paesi, senza quarantena o limitazioni». Ma tutto questo processe deve passare «per una sorte di reciprocità sul vaccino riconosciuta da parte dell’Europa almeno a chi usa gli stessi vaccini autorizzati dalle rispettive autorità sanitarie come Ema e Fda».
Per la cronaca, alcuni alberghi - a Roma ne sono aperti un centinaio - hanno già lanciato pacchetti per Pasqua e Pasquetta, con sconti per il pranzo o per i trattamenti della Spa e cadeaux come una bottiglia di prosecco. Ma fanno pressioni per lavorare con una certa frequenza il 4 aprile anche i gestori di bar e ristoranti. Claudio Pica, leader della Fiepet-Confesercenti romana, ha già scritto al neo ministro dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti: «Gli abbiamo chiesto un incontro perché non soltanto i locali devono aprire in sicurezza a Pasqua, ma devono poter lavorare anche i fornitori. Parallelamente appoggiamo la proposta del Comune, che ha inviato al governo la richiesta di servire la cena o da bere anche la sera. Perché il vero problema è l’asporto selvaggio di alcool, che va vietato!». A marzo, poi, le maggiori sigle del commercio studiano una manifestazione per denunciare gli effetti delle chiusure.
Ma Pasqua e Pasquetta, se c’è bel tempo, vuol dire anche andare al mare, passare una giornata a prendere il sole in spiaggia. Al riguardo Stefano Di Niola, segretario della Cna del Lazio, chiede alla Regione e al governo di «emanare presto le linee guida per la riapertura dei lidi del litorale: bisogna chiarire le norme sul distanziamento e il contingentamento degli accessi».