Vespa Orientalis a Roma, enorme nido in un’abitazione al Nuovo Salario: attimi di terrore per un’anziana di 80 anni

Al ritorno dalla Sardegna la donna ha trovato circa 800 insetti che avevano invaso il bagno dell’appartamento

Giovedì 19 Ottobre 2023 di Alessia Perreca
Il nido di Orientalis rimosso in un'abitazione al Nuovo Salario

Un autentico boom che sembra non conoscere una fine. Almeno fino a quando le temperature non diminuiranno drasticamente e l’arrivo del freddo dovrebbe ( fino alla prossima estate) allontanare - definitivamente - le Vespe Orientalis dalle case dei tanti romani. Nidi, ovunque, che stanno generando una sorta di psicosi collettiva tra gli abitanti e diverse “azioni fai da te” con l’intento di sbarazzarsi nell’immediato delle colonie, ma con il serio rischio di essere “colpiti” e avere conseguenze terribili per la salute. Come è accaduto a un’anziana donna, al rientro nella sua abitazione, dopo un viaggio in Sardegna. All’interno del bagno dell’appartamento, al quinto piano di un palazzo al Nuovo Salario, gli insetti avevano nidificato nell’intercapedine. «Un nido molto enorme, la colonia era formata da circa 800 insetti», racconta a “Il Messaggero” l’esperto Andrea Lunerti.

Il racconto

La donna, di 80 anni, e con diversi problemi di salute si è resa subito conto del pericolo.

Ha, quindi,  chiamato i vigili del fuoco che hanno adoperato della schiuma spray all’interno dell’intercapedine. L’allarme sembrava esser cessato, ma il giorno dopo gli imenotteri hanno ripreso la loro attività riproduttiva tanto che l’anziana signora, in preda alla disperazione, ha optato per una messa in sicurezza in piena autonomia. «Mai intervenire con metodi che potrebbero insidiare le persone, in particolare modo gli anziani», dice Lunerti.  «La colonia era ancora integra». Gli imenotteri sono stati tutti neutralizzati. «Quando si interviene per la messa in sicurezza, le vespe non sempre sono presenti nella colonia, soprattutto durante le ore diurne, osserva l’etologo Lunerti. «Spesso le sostanze tossiche utilizzate per “bloccare” lo sciame non sono del tutto letali: le larve hanno un sistema respiratorio diverso e non muoiono all’istante. Continuano ad essere nutrite, e, nel giro di 20 giorni, le Regine nascono e sono pertanto pronte per lo sfarfallamento». Un grosso sospiro di sollievo per la signora e quell’incubo vespe definitamente svanito. 

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I consigli dell’esperto

Dallo scorso 28 giugno, giorno in cui la Vespa Orientalis è ritornata nella Capitale, le chiamate per le localizzazioni di nidi e gli interventi di ripristino sono state numerose. Soprattutto nel quartiere Monteverde, la zona più bersagliata e dove, nei giorni scorsi, un uomo è caduto dal balcone della sua abitazione ed è morto poco dopo l’intervento dei soccorsi. Secondo le prime ricostruzioni, Lorenzo Mappelli era intento a pulire i vetri delle sue finestre, al sesto piano, e a scatenare la sua caduta una colonia di vespe che avrebbe attaccato l’uomo facendogli perdere l’equilibrio. Proibito il “fai da te”, ma si può tuttavia adottare una strategia per riuscire a individuare il nido, mettersi al riparo e, nelle situazioni più estreme, far agire un esperto. 

Quali sono i sistemi per poter intercettare un nido di vespe? «Con l’utilizzo di un binocolo possiamo seguire il volo dell’insetto: ondulatorio, dunque alla ricerca di cibo; costante e rettilineo, nel momento in cui la vespa rientra verso il nido. La visualizzazione dei movimenti degli imenotteri condurrà quasi certamente alla colonia». «È necessario - specifica Lunerti - prestare massima attenzione soprattutto se la nostra ricerca si svolge in terrazzo: non dobbiamo mai sporgerci e restare almeno due metri dai margini. I loro voli sono frequenti, improvvisi e talvolta possono spaventarci e farci perdere l’equilibrio». «Il binocolo è uno strumento importante per ispezionare - dal basso - le pareti e i cornicioni degli edifici, ma per questioni di privacy è sempre opportuno tenere informati gli altri condomini». 

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Dal 2022, anno in cui l’Orientalis si è "affermata" nella Capitale, i nidi sono stati scovati all’interno di serrande, griglie di aerazione delle intercapedini, ingressi dei cavi dell’aria condizionata, nelle cabine e locali in disuso e nelle utenze di gas, luce ed acqua. «Il rientro dalle vacanze dopo un breve o lungo periodo può - come è già accaduto in diverse circostanze - riservare “sorprese” spiacevoli. Ecco perché è fondamentale alzare le serrande molto lentamente poiché se la colonia è presente all’interno, gli insetti usciranno in modo aggressivo e colpiranno il vetro della finestra. Non dobbiamo assolutamente aprire lo sportello superiore delle tapparelle per controllare l’effettiva presenza del nido, ma avvisare gli altri abitanti della casa e rivolgerci quanto prima al personale esperto». «Nelle vicinanze di un nido - conclude l’etologo - è fondamentale mantenere una distanza minima di 10 metri e non puntare mai la luce sul nido: le vespe potrebbero manifestare irruenza e, quindi, attaccarci».

Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre, 14:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA