ll sì - all’unanimità - è arrivato pochi giorni fa dalla Camera.
Buone notizie anche dal Municipio III perché nei giorni scorsi il mini - parlamento di Piazza Sempione ha votato una mozione - a prima firma Iv - a supporto della norma e, insieme all’Assessore con delega alle politiche sociali e sanitarie, si impegna ad adottare iniziative e giornate di sensibilizzazione volte ad evitare discriminazioni sociali nei confronti di persone che siano state affette da patologie oncologiche. Insieme al Delegato del sindaco alla Conferenza Socio-Sanitaria anche la definizione di un quadro normativo nazionale.
«In questi giorni la Camera dei deputati ha votato il Ddl sull’oblio oncologico a prima firma Maria Elena Boschi. Manca solo il passaggio in Senato perché diventi legge dello Stato. Per questo con tanti colleghi del municipio abbiamo voluto testimoniare con una mozione a prima firma Italia Viva, ma condivisa in maniera bipartisan, il support a questa norma contro la discriminazione dei cittadini guariti da cancro”, ha dichiarato al Messaggero Marta Marziali, capogruppo ( Iv) del Municipio III. “Lo dobbiamo - ha proseguito - a tanti cittadini, anche del nostro territorio, che devono una volta guariti , avere il pieno diritto di accesso a tutti i servizi».
DIRITTO ALL’OBLIO, IL TESTO
La proposta di legge, lanciata dalle relatrici Maria Elena Boschi di Italia Viva e Patrizia Marrocco di Forza Italia permetterà alle oltre 900mila persone guarite dal cancro di liberarsi dal cosiddetto marchio di persone affette da tumore e di non subire conseguenze dal punto di vista pratico. Nel dettaglio: chi è stato sottoposte a cure mirate ed è guarito non dovrà più riferire la propria cartella clinica per accedere a un prestito, stipulare un’assicurazione sanitaria, adottare un bambino oppure partecipare a concorsi. Belgio, Francia, Portogallo, Olanda e Lussemburgo hanno già varato provvedimenti legislativi. L’accordo bipartisan tra governo e opposizione ha l’obiettivo di far sì che la proposta diventi legge, in tempi brevi.