Truffa bonus facciate a Roma, arrestati 9 imprenditori: avevano creato falsi crediti per otto milioni di euro

Il covo della banda nello studio romano di un commercialista

Venerdì 1 Marzo 2024 di C. Moz.
Truffa bonus facciate a Roma, arrestati 9 imprenditori: avevano creato falsi crediti per otto milioni di euro

Avevano maturato crediti milionari per lavori mai eseguiti, articolando un sistema perfetto e preciso che da Roma toccava altre Regioni, come il Friuli Venezia Giulia, la Toscana, la Calabria e la Lombardia. «Una spiccata capacità delinquenziale priva di remore o di freni inibitori» scrive il gip Emiliano Picca nel provvedimento con cui nove persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza (quattro in carcere e cinque ai domiciliari) per aver messo su un sistema di truffe sul “Bonus facciate”.

Il gruppo, capitanato da un insospettabile commercialista romano, per mesi ha simulato interventi di ristrutturazione in realtà mai eseguiti creando falsi crediti d’imposta per bonus facciate per circa 80 milioni di euro. Di questi 7,5 milioni successivamente ceduti a un ente creditizio e 19 milioni, presenti nei cassetti fiscali di sette società, poi sequestrati dai militari. Ci troviamo di fronte a delle azioni illecite «curate nei minimo particolari - aggiunge il gip - anche in relazione all’individuazione dei prestanome e dei ruoli assunti dai singoli partecipanti alle azioni delittuose con particolare conoscenza di ogni questione di natura finanziaria per far apparire la regolarità formale delle operazioni poste in essere, dietro le quali si celavano invece crediti di imposta fittizi per operazioni inesistenti».

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LE INDAGINI

L’inchiesta delle fiamme gialle del Gruppo di Frascati insieme al Nucleo speciale tutela entrate e repressioni frodi fiscali nasce per una cifra monstre di un milione 400 mila euro ceduti a una delle imprese finite poi al centro dell’inchiesta. Si trattava di un’operazione su un comparto immobiliare di Venezia di proprietà di una signora che poi ascoltata dai militari ha detto di non aver mai usufruito del Bonus facciate. E in effetti era proprio così perché, nonostante la documentazione parlasse di lavori eseguiti alla fine del 2021, i finanziari visionando l’indirizzo su fonti aperte, o meglio sul portale “Street view di Google, aggiornato al 2022, hanno potuto acclarare l’inesistenza dell’intervento stesso. I membri dell’organizzazione sono stati accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riciclaggio e auto-riciclaggio. In sostanza avevano creato un meccanismo basato sul reperimento di società in difficoltà, o sulla creazione di nuove, per poi utilizzarle come semplici scatole vuote. 

IL SISTEMA

«Gli indagati hanno poi reclutato soggetti in difficoltà economica da indicare come amministratori formali per poi creare falsi crediti d’imposta - aggiunge ancora il gip - da far circolare attraverso vendite fittizie, fino alla cessione a Poste italiane, per trasformarli in denaro». La base “logistica” era lo studio del commercialista romano: qui il gruppo si incontrava sistematicamente, hanno ricostruito i finanzieri, per organizzare e pianificare gli illeciti. Che appunto non riguardavano solo immobili mai ristrutturati a Roma ma anche, per l’appunto, a Venezia e in altre città italiane. Per le operazioni che il gruppo non riusciva a monetizzare, hanno ricostruito gli inquirenti, il credito veniva ceduto a società terze per non pagare le imposte. A seguito delle misure cautelari sono scattati anche i sequestri preventivi, finalizzati alla confisca dell’intero patrimonio aziendale di venti società e sono stati sequestrati a uno degli indagati anche degli orologi Rolex - modello Gmt Master e Daytona - acquistati presumibilmente con i proventi illeciti considerata la sproporzione fra il costo degli stessi e le condizioni economiche dell’uomo. 

Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 08:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA