Sono stati presi durante la pandemia per avere compagnia. Oggi però c’è chi non vuole tenerli più a casa e li abbandona dove può, anche nei cortili delle case dei vicini. In questo periodo Roma è infestata di serpenti esotici.
Bambino morso da un serpente durante una festa di battesimo: paura in un agriturismo nel Salernitano
Andrea Lunerti è un esperto zoofilo tra quelli che, negli ultimi mesi, ha avuto il suo telefono squillare più volte: chiamate di aiuto dai quartieri di Roma per tentare di acchiappare i serpenti. Non più di una settimana fa è intervenuto a Sant’Oreste per prendere un pitone. «Era lungo circa tre metri e mezzo, aveva quasi raggiunto un bimbo che stava giocando», racconta. Qualche giorno prima un altro intervento, in via della Bufalotta, con alcune signore che lo hanno chiamato perché non riuscivano a prendere sonno: avevano visto un biacco nel garage. In questo caso nessun abbandono di animali esotici, ma solo un esemplare che si è spinto un po’ più in là del suo ambiente ed è entrato fin nelle case.
LA SPESA
I serpenti esotici che diventano animali custoditi in casa rimangono chiusi nei rettilari che devono essere sempre ben illuminati per dare modo a questi esemplari di poter vivere in condizioni simili a quelle del loro habitat naturale.
Il rincaro delle bollette energetiche sta incidendo (e non poco) anche sul loro mantenimento negli appartamenti della Capitale. «Il maggior costo dell’energia sta spingendo tante persone ad abbandonarli - prosegue Lunerti - La terrariofilia è una moda che va e viene a seconda del livello di benessere generale. Ora è diventato un costo proprio a causa delle bollette raddoppiate: tenere i serpenti al caldo, in inverno, non è più uno scherzo. Ma anche l’acquisto del cibo vivo ha un costo: in media mangiano un topolino ogni cinque giorni e un boa arriva a un coniglio ogni cinque». «Spezzo una lancia per chi ne detiene uno a scopo scientifico - continua l’esperto - Purtroppo però la maggior parte delle persone si avvicina ai serpenti per esibizionismo: amano vedere come prende la sua preda per mangiarsela».
LA SOPRAVVIVENZA
Non tutti i serpenti esotici riescono a sopravvivere nella natura urbana di Roma. C’è chi riesce ad adattarsi, ma anche chi non è in grado di sopportare il clima della città e vive al massimo per qualche mese, dopo aver tentato la vita in un nascondiglio. «Gli esemplari d’origine africana mangiano topolini e lucertoline, ma muoiono con i primi freddi - dice il veterinario Paolo Selleri, esperto in animali esotici - Il serpente del grano, invece, riesce a sopravvivere e non è pericoloso per l’uomo. È un po’ come una biscia italiana».