Paolo Pasqualini ucciso a Manziana da tre rottweiler nel parco mentre si allena. I testimoni: «Abbiamo sentito le urla, non riusciva a liberarsi»

Profonde ferite sull’uomo, che ha tentato di difendersi. I cani scappati da una casa

Domenica 11 Febbraio 2024 di Federica Pozzi, nostra inviata
Rottweiler sbrana e uccide un uomo nel parco mentre fa jogging, orrore alle porte di Roma

Via Poggio della Torre, una serie di ville poco distanti tra loro, intorno la natura. Alla fine della strada, a sinistra, il cancello d’ingresso del Bosco Macchia Grande di Manziana. Un posto idilliaco che si è trasformato, ieri mattina, in un inferno. È qui infatti che ha perso la vita Paolo Pasqualini, 39 anni, dopo essere stato aggredito da tre rottweiler, scappati da un’abitazione vicina, mentre passeggiava su un lungo sentiero circondato da alberi.

Un grande parco, frequentato anche da famiglie con bambini, soprattutto nei giorni di festa come ieri. A trovare il corpo dilaniato della vittima, alle 8,30 sono stati un allevatore, che cura alcuni animali lasciati liberi all’interno dell’area verde gestita dal Comune di Manziana e dalla locale Università agraria, e una donna: erano stati attirati dalle urla disperate del 39enne. L’uomo ha tentato di far allontanare i cani, che hanno aggredito anche lui, ed è riuscito a sfuggire all’attacco con l’aiuto di un bastone. Quando sono arrivati i carabinieri di Manziana e Bracciano e gli operatori del 118, per Paolo non c’era più nulla da fare. Il suo corpo era riverso in una pozzanghera, dilaniato dalle profonde lesioni provocate dai morsi dei molossi. La vittima avrebbe provato inutilmente a difendersi, come dimostrerebbero le numerose ferite alle braccia. A quel punto è partita la ricerca dei cani da parte dei militari, della forestale, dei guardiaparco e dei veterinari. Non c’era un minuto da perdere: bisognava trovarli per evitare che aggredissero altre persone all’interno del parco. Quindi tutti i varchi di accesso sono stati chiusi e gli animali catturati, sedati e portati al Centro cinoflo del lago, a Bracciano. 

L’AGGRESSIONE

Paolo era andato come ogni mattina - e come fanno tanti residenti della zona - a correre all’interno del parco. Erano circa le otto di ieri, quando si è imbattuto nei tre rottweiler fuggiti da un’abitazione poco distante dal luogo della tragedia. Non è chiaro se li abbia visti arrivare o sia stato sorpreso alle spalle. Ma i tre hanno fatto branco e lo hanno aggredito. Ha provato con ogni forza a difendersi. Ha anche urlato, Paolo, con tutta la sua voce, per attirare l’attenzione delle persone che si trovavano come lui all’interno della macchia verde. Ma quando lo hanno raggiunto era troppo tardi. I cani erano ancora lì, solo l’allevatore con il bastone è riuscito ad allontanarli. Quindi la corsa del 118 ma, all’arrivo del personale medico, Paolo aveva già smesso di respirare. Sul posto oltre ai soccorsi e a forestale, guardiaparco e veterinari impegnati nella ricerca e nella cattura degli animali, anche il sindaco di Manziana, Alessio Telloni, il vice sindaco, Remo Fiorucci, e il presidente dell’Università Agraria Manziana, che gestisce il parco, Alessandro Carucci. «Una profonda tragedia colpisce la nostra cittadina - ha scritto il sindaco sul profilo Facebook del Comune - L’Amministrazione si unisce alla costernazione per l’accaduto, insieme alla cittadinanza tutta». 

 

LE INDAGINI

Gli inquirenti, ieri, hanno ascoltato i due testimoni che hanno assistito alla terribile scena e hanno poi chiamato i soccorsi. «Ho sentito le urla disperate di quell’uomo, è stato orribile. Ho provato a intervenire ma hanno aggredito anche me», ha detto l’allevatore ai carabinieri di Bracciano. I tre animali sono di proprietà di un 42enne che, fino a poco tempo fa, abitava con l’ex moglie in una villa vicino al parco. I cani si trovavano in casa con la donna che non si sarebbe accorta della loro fuga. Non si dà pace il proprietario: «Sono cani da guardia, ma non sono mai stati aggressivi. Non so come sia potuto succedere». Sarà ora la procura di Civitavecchia a stabilire se la coppia sarà denunciata per omessa custodia o addirittura per omicidio colposo. Quel che è certo è che i cani erano regolarmente registrati con microchip e che in precedenza non c’erano state altre segnalazioni nei loro confronti. Anche sulla sorte dei molossi sarà l’autorità giudiziaria a decidere. Intanto la piccola comunità di Manziana si stringe nel dolore per la perdita di Paolo. «Era un bravissimo ragazzo, sempre sorridente», dice Daniela, una vicina di casa, «non si può morire così». 

Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio, 07:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA