Disagio minorile, come aiutare i ragazzi senza famiglia? Possono le comunità rappresentare una reale speranza per i minori accolti? Si può allontanare per sempre la domanda: «Mi tieni con te perché ti pagano». Una sensazione spesso provata dai bambini e dai ragazzi ospitati nelle comunità e nelle case famiglia e che è il sottotitolo di un convegno promosso dall’Associazione Onlus La Casa di Y’shua.
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Tecnici ed esperti che si occupano di disagio minorile si confronteranno sulla situazione attuale e sui futuri sviluppi dell'accoglienza e del prendersi cura di questi ragazzi, alla luce di un nuovo esperimento di famiglia. Ne discutono insieme a Mariolina Luccisano, psicologa e psicoterapeuta responsabile della comunità per minori in Calabria “La Casa di Y’shua”, Isabella Mastropasqua, dirigente del dipartimento per la giustizia minorile e di comunità di Roma e direttore del Centro di Giustizia Minorile per la Calabria, Maddalena Cialdella, psicologa, psicoterapeuta e CTU dei Tribunali di Roma e Giovanna Melandri, economista e Presidente della Human Foundation. Modera l’incontro Maria Francesca Monterossi, avvocato e Presidente dell’Associazione “Una stanza tutta per sé”.
«La Casa di Y’shua nasce nel 2012 come risposta a una necessità fondamentale per l'accoglienza e la cura del disagio minorile - sottolinea Mariolina Luccisano - "Un nuovo senso di famiglia" è il nome del progetto sperimentale che l’Associazione promuove per i ragazzi accolti in comunità. Tale progetto spinge a riflettere sulla urgenza di un cambiamento nel mondo dell'accoglienza minorile a livello nazionale, affinché tali luoghi non rappresentino solo un buon affare ma siano una reale speranza».
La Casa di Y’shua è una comunità per minori provenienti da storie di forte disagio psicologico e sociale, accoglie bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni, impegnandosi ad essere un punto di riferimento quotidiano.
Non a caso il sottotitolo dell’evento è «Mi tieni con te perché ti pagano», che evoca la sensazione provata dal minore ospitato nei luoghi di accoglienza di essere merce di scambio. L’obiettivo dell’incontro è ridefinire in termini concreti la strada da percorrere affinché possa essere assicurata una crescita sana e preservata la dignità dei minori di cui ci si prende cura, promuovere un nuovo modo di fare famiglia. «La genitorialità oggi è un compito oltremodo difficile e lo è soprattutto quando i genitori si separano – spiega la psicoterapeuta Maddalena Cialdella – per questo motivo continuare a tutelare il diritto alla bigenitorialità dei minori diventa assai più complesso. É compito dei professionisti e delle istituzioni – conclude – fornire loro supporti e strumenti adeguati».