Roma, spari al bar di Torbella: presi i sei del commando. Gli arrestati sono membri del clan Moccia

I banditi avevano fatto irruzione armati e avevano picchiato due pusher tunisini

Mercoledì 28 Dicembre 2022 di Alessia Marani
Roma, spari al bar di Torbella: presi i sei del commando. Gli arrestati sono membri del clan Moccia

Blitz dei carabinieri all’alba in quel di Tor Bella Monaca: presi tre esponenti del clan Moccia e altrettanti pregiudicati loro sodali, tutti colpevoli di una spedizione punitiva al bar “Sicilia In” di via Ferdinando Quaglia, con botte stile Far West e colpi di pistola sparati in aria.

Vittime: due giovani pusher tunisini, già destinatari in passato di altri agguati a suono di piombo. Uno dei proiettile - il raid è della notte tra il 22 e 23 ottobre - era finito su una balconata di un palazzo di fronte, tra il fuggi fuggi generale dei clienti terrorizzati. L’inquilina, il giorno dopo, trovò un bossolo e il vetro infranto e avvisò i carabinieri. Quella notte un altro residente telefonò al 112 dicendo di avere udito tre spari, ma di non sapere di più, salvo poi ritrattare. Qualcun altro aveva sentito dire solo: «Questi sono napoletani, bisogna fare attenzione».

Quando i militari della caserma di via Parasacchi, successivamente, andarono al bar per chiedere spiegazioni e le immagini registrate dalla videosorveglianza, i gestori negarono l’accaduto («qui non è successo niente e se si ammazzano fuori noi che ne sappiamo») tentando persino di impedire l’accesso all’impianto di sicurezza: «Non troviamo le chiavi per aprire e poi non funziona». Per nulla convinti, i carabinieri forzarono la serratura della porta di accesso procedendo con l’acquisizione delle immagini. Nei frame, minuto dopo minuto, va in scena tutta la sequenza della spedizione «intimidatoria e violenta». 

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LE FASI

A capo del commando le telecamere del bar inquadrano Gaetano Moccia, 46 anni, giubbotto grigio e con la mano sempre dietro la schiena per reggere la pistola. Lui e gli altri cinque (ci sono il fratello Pasquale, 51 anni, il nipote e figlio di Pasquale, Denny, 25 anni, Emanuele Selva, 41 anni, e i fratelli Cristian e Danilo Rosati, di 24 e 26 anni) scendono da tre auto e alle 00.35 fanno ingresso nel bar. I due fratelli Rosati rimangono nei pressi dell’entrata, si guardano attorno e verificano che non arrivino le “guardie”. All’interno scoppia il putiferio: al bancone ci sono Firas N. (a cui due persone a bordo di uno scooter spararono al braccio destro la notte del 5 dicembre scorso in via dell’Archeologia) e Loay Mohamed S. (vittima di un episodio simile l’anno prima) a cui si aggiungerà Helmy Mohamed E., tutte facce ben note agli investigatori sulle piazze di spaccio.

L’audio del video non è disponibile, ma si intende chiaramente, anche dai gesti, l’intento dei sei. Gaetano fa verso i ragazzi il segno della croce, tira fuori l’arma e se la punta alla tempia a fare capire «vi sparo in testa». Uno dei tunisini cerca di ripararsi con un tavolino. I gestori del bar intervengono per tentare di riportare la calma e solo la loro sovrapposizione sembra evitare il peggio. Alle 00.39 i Moccia e gli altri lasceranno il bar. Uno degli stranieri uscirà e ritornerà impugnando un’ascia. Nell’ordinanza di custodia cautelare eseguita ieri all’alba dai militari di Tor Bella Monaca e Frascati, il gip rileva il grave «clima omertoso allarmante» che avrebbe fatto da scudo ai Moccia, conosciuti e temuti per la loro appartenenza camorristica.

Alla base del raid ci sarebbe stato uno «sgarro» da punire nella guerra per il controllo dello spiaccio nel cosiddetto “ferro da cavallo”, all’ombra delle Torri. Nelle perquisizioni di ieri i carabinieri hanno sequestrato 12mila euro in contanti, due Rolex e droga. Tiziana Ronzio, attivista dell’associazione “TorpiùBella”, in passato aggredita dai Moccia, ieri sul suo profilo Facebook, ringraziando i caraviinvitava a non avere paura: «Anche noi dobbiamo fare la nostra parte, essere meno omertosi e denunciare le cose sbagliate». 
 

Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre, 09:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA