Daniele Di Giacomo, la sorella 16enne della ragazza gambizzata: «Sono scesa subito in strada per salvarlo ma non c'era nulla da fare»

Chi la conosce racconta lo choc che la ragazzina ha vissuto e provato «è tornata anche la sera tardi in strada non la smetteva di piangere»

Sabato 16 Settembre 2023 di Camilla Mozzetti
Daniele Di Giacomo, la sorella 16enne della ragazza gambizzata: «Sono scesa subito in strada per salvarlo ma non c'era nulla da fare»

È arrivata in strada prima ancora che in via Quaglia irrompessero le sirene di polizia e ambulanza. E nel giorno del suo compleanno - il 16esimo - come raccontano alcuni residenti della strada, fra le principali piazze di spaccio di Tor Bella Monaca, ha provato a salvare quell'uomo che era stato colpito da almeno quattro colpi di pistola. Il giorno dopo l'agguato mortale in cui ha perso la vita Daniele Di Giacomo, 38enne, non si parla di altri se non di lei: la sorella della donna che era nell'auto con la vittima e che, stando in casa e sentendo gli spari, è scesa in strada provando a fare qualcosa perché quell'uomo non morisse.

Ma cosa può fare una sedicenne?

IL RAMMARICO

«Non sono riuscita a far nulla» avrebbe detto fra le lacrime anche la notte dell'omicidio, tornando in strada, e piegandosi su quella chiazza di sangue rimasta a macchiare l'asfalto. «Onore alla ragazza che ha provato a salvare la vita a Daniele - scriveva un utente anonimo sulla pagina del gruppo Facebook di quartiere - Sappi che sei stata davvero coraggiosa e hai fatto tutto il possibile, un ragazza di 16 anni non dovrebbe vivere certe situazioni».

Chi la conosce racconta lo choc che la ragazzina ha vissuto e provato «è tornata anche la sera tardi in strada non la smetteva di piangere». Molto probabilmente quell'uomo lo aveva conosciuto dal momento che usciva con la sorella. «Non sono stata capace», avrebbe aggiunto, sempre fra le lacrime, la ragazzina. Un netto e deciso contraltare a quella che è stata invece la reazione della maggior parte dei residenti. Nessuno ha visto nulla giovedì pomeriggio, Daniele Di Giacomo, benché fosse conosciuto in zona considerate le automobili che noleggiava a diverse persone di Torbella, era diventato un "fantasma" a pochi minuti dalla morte. «Quell'uomo? E che ne so chi è», diceva più di un cittadino senza tuttavia allontanarsi dalla scena del delitto.

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I TESTIMONI

La ragazzina invece è stata ascoltata e probabilmente sarà sentita di nuovo delle prossime ore. Potrebbe aver visto qualcosa di utile oltre a intervenire per cercare da sola di salvare quell'uomo di fronte alla generale noncuranza. C'è stato chi, giovedì a Tor Bella Monaca, ha ripreso e fotografato dal terrazzo di un palazzo popolare la vittima in terra, appena colpita ma nessuno che abbia dato elementi validi per risalire al suo aggressore. L'omertà e il silenzio di Tor Bella Monaca che coprono pure le urla disperate della madre di Di Giacomo, la signora Sandra. «Voi qui a Tor Bella Monaca vi pensate di risolvere tutto così? Ammazzando le persone a colpi di pistola?», urlava la donna giovedì pomeriggio provando a raggiungere il corpo del figlio steso in terra e coperto da un telo. Con il suo dolore, comprensibile per una madre, si è scagliata contro il quartiere: «Ma non vi vergognate voi che state affacciati alle finestre e non dite niente? Eh? Mio figlio me l'avete ammazzato come un cane, vergognatevi».

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