Questa mattina, gli uomini del commissariato Lido hanno eseguito cinque ordinanze di misura cautelare emesse dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale per i Minorenni di Roma, a carico di 5 indagati, tutti minorenni.
Per tre di loro – un 17enne e due 15enni - è stata disposta la misura del collocamento in comunità, mentre per altri due - entrambi di 15 anni - è stata disposta la misura della permanenza in casa. I cinque indagati dovranno rispondere, a vario titolo e per più episodi reiterati, di rapina in concorso, aggravata dall’uso di arma impropria e da più persone riunite; di tentata rapina e lesioni personali in concorso; di furto aggravato in concorso; di furto con destrezza in concorso; di minaccia aggravata dall’uso di arma da taglio e di arma impropria. Gli elementi posti a fondamento della misura cautelare sono emersi dalle indagini svolte dagli investigatori a seguito dell’intervento effettuato, il 7 gennaio scorso, da una volante in una via di Acilia, dove un gruppo di giovani aveva razziato due distinti esercizi commerciali appartenenti a famiglie bengalesi, danneggiando, tra l’altro, i reparti ortofrutta di entrambe le attività commerciali.
Nell’occasione, uno degli autori, nel darsi alla fuga, aveva strappato il telefono cellulare dalle mani di una passante che stava riprendendo i fatti ma poi, nella concitazione, aveva perso il proprio apparecchio telefonico, consentendo agli agenti di risalire alla sua identità. I successivi accertamenti hanno consentito di chiarire il “modus operandi”. In particolare, mentre alcuni di loro trafugavano merce dai negozi presi di mira, i loro complici rimanevano all’esterno, lanciando con violenza ortaggi e bottiglie di vetro verso avventori e commessi per non farli avvicinare.
Sentite le vittime, si apprendeva che lo stesso gruppo di giovani era solito agire nella maniera descritta, avendo commesso saccheggi e violenze in loro danno, anche il 2 e il 3 gennaio: in quest’ultima occasione, il titolare di una delle attività prese di mira veniva minacciato da un giovane che impugnava un tondino di ferro.