Tram davanti all’ospedale, sindacato dei medici italiani: «Idea folle e irrealistica»

Onotri, segretaria del sindacato dei medici italiani (Smi) contro l’opera in via Nazionale: «Non capisco il senso di costruire binari all’ingresso del Santo Spirito in Sassia»

Sabato 28 Ottobre 2023 di Fernando M. Magliaro
Tram davanti all’ospedale, sindacato dei medici italiani: «Idea folle e irrealistica»

«È chiaro che un binario che viene collocato davanti all’ingresso delle aree di emergenza e di urgenza dove accedono le ambulanze o le auto private che devono entrare al pronto soccorso, mi sembra sinceramente una follia».

L’ennesima bocciatura del progetto del tram Termini-Vaticano-Aurelio arriva da Paola Onotri, segretario generale del Sindacato dei Medici Italiani (Smi).

L’OPERA

La linea, pallino fisso della lobby pro tram e degli pseudo ambientalisti tanto cari a una certa sinistra, è quella che partirebbe da Termini, sotto palazzo Massimo, per transitare lungo via Nazionale, piazza Venezia, via del Plebiscito e corso Vittorio Emanuele. Poi, superato il Tevere a Ponte Vittorio, la diramazione Vaticano passerebbe sotto gli archi del medievale Passetto di Borgo fino al capolinea di piazza Risorgimento, mentre il “ramo” Aurelio, transiterebbe proprio davanti l’ospedale Santo Spirito in Sassia con il binario accostato al marciapiede nel quale si apre il varco per entrare al pronto soccorso. Superato il nosocomio, svolta sotto la Galleria Principe Amedeo, porta Cavalleggeri, via Gregorio VII fino all’altro capolinea, quello di piazza Giureconsulti.
In totale: 8,9 km di binari (8,2 fra Termini e Giureconsulti e 770 metri la diramazione Vaticano) con 18 fermate e i 3 capilinea al costo preventivato di 294 milioni di euro, 120 con fondi Pnrr e 174 con stanziamenti accantonati dal Ministero dei Trasporti. Nel programma del Comune, i cantieri aprirebbero ad aprile 2024, verrebbero sospesi a novembre 2024 per l’Anno Santo e riaprirebbero a gennaio 2026 per poi chiudere a febbraio 2028 con teorico inizio servizio a marzo di quell’anno.
Contro questo progetto, si sono schierati i commercianti del centro che hanno in corso una raccolta firme, i residenti e gli albergatori. 

LUNGA LISTA DI CONTRARI

Poi, una serie di personalità: l’ex sindaco Francesco Rutelli e l’ex assessore all’Urbanistica, Roberto Morassut. Poi, l’ex comandante dei pompieri di Roma e provincia, Luigi Abate; l’ex comandante generale dei vigili urbani, Antonio Di Maggio; il presidente del Sis 118, Mario Balzanelli; il segretario regionale dei Medici d’Urgenza (Simeu) Giulio Maria Ricciuto. E, ancora: storici e archeologi; docenti universitari di ingegneria dei Trasporti, ingegneria acustica e ingegneria civile. Associazioni delle due ruote, sindacati di polizia di Stato, vigili urbani, vigili del fuoco, operatori sanitari. 

LE CRITICITÀ

Fra le problematiche evidenziate, c’è la mancanza di aree per carico e scarico merci, per la salita e discesa da taxi ed Ncc degli ospiti degli hotel e per consentire agli operatori Ama di operare in sicurezza la raccolta dei rifiuti. Poi ci sono le interferenze con i mezzi di emergenza di pompieri e polizia a via Nazionale. E, il problema del pronto soccorso del Santo Spirito, già sottolineato dai sindacati dell’ospedale, dal 118 e dai medici d’urgenza. E ora rispiegato da Onotri: «Il Santo Spirito è un ospedale storico. Che poi si voglia andare a sovraccaricare il nosocomio, mi domando, qual è il senso? Le aree adiacenti alle zona di emergenza e urgenza devono essere libere da impedimenti. Abbiamo già assistito in passato a fenomeni di sosta di ambulanze che non riuscivano a entrare o uscire, all’epoca per la carenza di posti letto che impedivano di liberare le barelle dai pazienti. Non possiamo rischiare di complicare di nuovo il sistema».

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