Roma, cinghiale investito e ucciso di notte in via Cortina d'Ampezzo: è ancora emergenza

L'incidente all'altezza di via Courmayeur

Lunedì 26 Dicembre 2022 di Marta Giusti
Roma, cinghiale investito e ucciso di notte in via Cortina d'Ampezzo: è ancora amergenza

Un cinghiale investito e ucciso l'altra notte a Roma, in via Cortina d'Ampezzo: è successo, fortunatamente, intorno alle 4 del mattino quando non c'è praticamente traffico: a quell'ora sono pochissime le auto che passano, ma una ha centrato in pieno l'animale che è finito sul marciapiede all'altezza di via Courmayeur. 

Immediata la chiamata alla Polizia di Roma Capitale per avvisare dell'incidente: sul posto sono giunte due volanti, che fino alle 7 del mattino hanno gestito il traffico e "protetto" la carcassa del cinghiale fino all'arrivo dell'autorità competenti della Forestale: è stato anche chiamato un veterinario.

L'animale morto è rimasto in terra per ore, tra la curiosità e lo stupore dei passanti. Il traffico ha subìto rallentamenti.

Resta dunque aperto e attuale il tema del decoro e della sicurezza. Continuano a girare video di cinghiali a spasso per la città, in via Cortina per esempio l'altra notte poteva passare una moto invece di un'auto: sarebbero stati guai seri (anche) per il centauro. A Roma Nord, si sa, girano diversi cinghiali. In quella zona specifica poi, arrivano spesso dal parco dell'Insugherata.

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L'EMERGENZA - Quello sui cinghiali è un «provvedimento necessario» a tutela dell'ambiente della salute e dell'economia. «Lo hanno chiesto tutti», dal mondo agricolo a presidenti di Regione, assessori. «La caccia in questa vicenda non c'entra niente, e non porta al far west nelle città, si tratta di una selezione che viene effettuata come ultima soluzione se tutte le altre soluzioni individuate non fossero sufficienti ad arginare i problemi». Così in una diretta su Facebook il ministro del Masaf, Francesco Lollobrigida, che ha tenuto a «fare chiarezza contro le bufale di qualcuno create per gettare una cortina fumogena su altre vicende».

Nessuna caccia nei centri delle città, chiarisce il ministro dell'Agricoltura e Sovranità alimentare. Per Roma si parla di terreni agricoli «no di centro storico». Una selezione di ungulati, spiega Lollobrigida, effettuata dopo il concerto dei ministeri dell'Agricoltura e dell'Ambiente, con Ispra, e le Regioni «che a gran voce, tutte, hanno chiesto questo provvedimento». Dopo il concerto, l'attività di selezione «viene attuata da persone che abbiano abilitazioni idonea per poter selezionare i capi sotto il controllo di personale specializzato, primi tra tutti i carabinieri cui spetta la verifica che venga effettuato il prelievo di questi animali e l'abbattimento selettivo sulla base delle indicazioni del Piano redatto». Lollobrigida citando la Federparchi, ricorda poi che sono stati abbattuti nelle aree protette 16mila cinghiali quest'anno e che l'attività nei parchi non era vietato. Ora con la norma, dice Lollobrigida, si vuole ottenere una «codificazione più attenta e lineare delle procedure per arrivare ad avere personale idoneo ad abbattere i capi» e poterlo fare «nella maniera più idonea e rispettosa dell'ecosistema e dell'ambiente. Ed è scritto nell'articolo». Norma necessaria per limitare «la presenza di animali che possono mettere a rischio l'incolumità pubblica, l'incolumità di altri animali e la loro stessa incolumità come specie».

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I danni all'aricoltura sono stati stimati in 340milioni all'anno provocati solo dai cinghiali, più i 53 milioni per affrontare le conseguenze della peste suina, senza contare i morti sulle strade provocati da incidenti causati da questi animali e i danni alle auto. «Una criticità che emerge davanti agli occhi di tutti, tutti sanno che esiste il problema ma- dice Lollobrigida - alcuni si girano dall'altra parte, altri, come noi, intendono cercare e trovare una soluzione in linea con la scienza». «La popolazione stimata dall'Ispra, dall'istituto per la Protezione della fauna selvatica, è di circa un milione e mezzo di cinghiali, nettamente superiore a quanto è sostenibile in un ecosistema che sia rispettoso di tutti coloro che devono conviverci. E allora - conclude Lollobrigida - noi questo intervento lo abbiamo fatto nel modo più prudente. Ma qualcuno ha parlato di caccia per gettare una cortina fumogena su altre vicende, ritengo, o perché non ha avuto la pazienza nemmeno di leggere la norma verificando quello che c'è scritto».

Ultimo aggiornamento: 09:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA