Terminillo: il cannone per l'innevamento resta spento, infuriano le polemiche

Domenica 16 Gennaio 2022 di Giacomo Cavoli
Terminillo: il cannone per l'innevamento resta spento, infuriano le polemiche

RIETI - Quando finirà? Probabilmente, quando l’inverno lascerà il passo alla primavera e alle somme dell’ennesima stagione meterologicamente sfortunata e gestita peggio. Perché ogni giorno che passa l’esasperazione dei maestri di sci del Terminillo è sempre più incontenibile e così, se fino a poco prima di Capodanno la linea ufficiale era quella di voler evitare quanto più possibile lo scontro frontale con la società “Funivia”, a partire dalla chiusura improvvisa del tapis roulant del tappeto Togo, lo scorso 4 gennaio, quel proposito è ormai solo un lontano ricordo. 

Il nodo. Il casus belli, manco a dirlo, è stata la nevicata di domenica scorsa: poca neve, spazzata persino dal vento ma sufficiente, secondo i maestri, a riaprire tappeto Togo e, con l’ausilio di un pò d’innevamento artificiale, anche le Carbonaie. Così a ridosso della pista il cannone per l’innevamento è comparso, ma senza mai sparare: nel frattempo, dalla “Funivia” continua a non arrivare alcuna risposta e dopo una settimana di speranze e poi di provocazioni («A qualcuno interessa ancora dello scandalo Terminillo?», hanno chiesto mestamente i maestri), ieri il sole, i bambini, i nonni e le famiglie con gli slittini a ridosso della Togo hanno fatto deflagrare quel che resta di una stagione che - vuoi le proroghe temporanee firmate in ritardo dal Comune, la pioggia, il vento e la poca neve - non è mai decollata. 

L'attacco. Inseguiti dalle continue richieste di aggiornamento sull’apertura degli impianti e abbandonata qualunque forma di bon ton, in un post Facebook i maestridella Scuola di sci ci sono andati giù pesante rispetto ai soliti standard di abituali schermaglie: «Continuiamo a segnalare questo stato di abbandono della stazione - scrive la scuola sci Terminillo, postando una foto del tappeto Togo affollato di slittini - Ci farebbe piacere che qualcuno ci spiegasse il motivo per il quale una pista ben innevata per principianti, con un impianto in gestione ad un privato tramite concessione pubblica sia ferma, senza che nessuno, a parte noi, si indigni.

Ci auguriamo che le istituzioni competenti facciano tesoro di questo scempio per evitarlo in futuro, lavorando bene sui prossimi bandi di gara. La nostra montagna non merita questo menefreghismo e questa approssimazione nella gestione della cosa pubblica».

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