Covid, il rientro nelle aule resta un rebus. Irrisolto il nodo trasporti e orari scaglionati

Lunedì 4 Gennaio 2021 di Samuele Annibaldi
Covid, il rientro nelle aule resta un rebus. Irrisolto il nodo trasporti e orari scaglionati

RIETI -  Sono ore calde per le scuole, specie per le superiori, in vista del rientro in aula per alunni e docenti il 7 gennaio.

Una data che, al momento, è confermata anche se il fronte dei contrari aumenta di ora in ora. Il tavolo di coordinamento provinciale scuola-trasporti, insediatosi presso la Prefettura, ha disposto che entro oggi si dovrà dare corso, insieme a Ufficio scolastico provinciale, istituti scolastici, Provincia, Comuni e aziende di trasporto, alle misure organizzative per il ritorno in aula da giovedì.

Per gli istituti secondari di secondo grado si dovrà attuare il rientro in aula al 50% tra il 7 e il 15 gennaio, nonché per il 75% dal 16 gennaio. Ingressi scaglionati, un turno alle 8 con termine delle lezioni alle 13.30 e un turno alle 10 con termine alle 15, nel rispetto del 50% prima e del 75% dopo, in presenza. Si è anche stabilito, nei periodi, di far confluire il 40% degli studenti in orario 8-13.30 e il restante 60% in orario 10-15 per decongestionare le corse del primo mattino, utilizzate anche dai lavoratori, e di rispettare la prescrizione dell’occupazione dei mezzi di trasporto al 50% della capienza. 

Le disposizioni. Queste le disposizioni, a meno di clamorosi dietrofront dell’ultim’ora. Tutto ciò è stato ribadito anche sabato, nella riunione convocata dal direttore dell’Ufficio scolastico, Rocco Pinneri, con i sindacati e l’assessore regionale all’Istruzione, Claudio Di Berardino. Il punto di vista di tutti i rappresentanti dei sindacati è stato molto chiaro: è necessario ripartire in sicurezza e, allo stato attuale, la situazione non sembra essere tale, soprattutto alla luce del rapporto tra test e contagi rilevati, che sono in aumento.

Le osservazioni. In particolare lo Snals, come spiegato ieri dal segretario provinciale Luciano Isceri, ha ribadito che, non avendo dati certi sul monitoraggio dell’andamento dei contagi in seguito ai provvedimenti adottati durante le vacanze natalizie, per passare dal 50 al 75 per cento servirebbero almeno due settimane per monitorare la situazione. «Si sarebbe potuto organizzare il rientro in aula con maggiore gradualità, cominciando con il 25 per cento in presenza - secondo lo Snals - e aumentando poi in base all’andamento dei monitoraggi. Permangono inoltre criticità legate alla difficoltà nell’organizzazione degli orari, considerando le due entrate alle 8 e alle 10 per gli studenti delle scuole secondarie di II grado.

Gli orari scaglionati. Difficoltà nella formazione dell’orario, necessariamente da rimodulare, per i docenti che insegnano in più scuole e difficoltà per una serie di aspetti tecnico-logistici che coinvolgono gli studenti divisi tra Dad e presenza, opportunità di consumare il pranzo, difficoltà dovute all’effettiva mancanza di tempo per studiare».

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