Misure di sicurezza potenziate e obiettivi sensibili ulteriormente presidiati, con un occhio in particolare agli autonoleggi.
In particolare l'attenzione sarà dedicata agli eventi e alle manifestazioni già in programma durante l'estate, ma saranno poi potenziati i controlli nelle zone considerate più a rischio. Zone che sono già presidiate da agenti e militari dell'esercito in seguito ai numerosi attentati che hanno colpito l'Europa intera. Sotto la lente ci saranno anche i furgoni che ogni giorno attraversano il centro della città e le sedi diplomatiche spagnole su tutto il territorio. Intanto la Capitale si stringe al dolore dei familiari delle vittime di Barcellona issando a mezz'asta le bandiere in Campidoglio, alla Regione Lazio e al consiglio regionale. «Roma piange le vittime e si stringe intorno ai loro cari, ai cittadini di Barcellona, alla sindaca Ada Colau e ai turisti che hanno vissuto quelle ore di paura e orrore - si legge in una nota di Palazzo Senatorio -. La fermezza con cui condanniamo il gesto terroristico si accompagna ad una eguale determinazione a difendere la libertà e i diritti che il terrorismo cerca di cancellare colpendo le nostre città nei luoghi della vita civile e culturale».
Questa sera, inoltre, il Colosseo resterà spento dalle 22 alle 22:30 in segno di solidarietà con la città catalana. A raccontare i momenti di paura sulla rambla di Barcellona sono stati oggi anche i numerosi turisti romani che hanno fatto rientro in Italia. «Una scena orribile che non si vorrebbe mai vedere nella vita e che, purtroppo, non scorderemo mai», raccontano Tiziano e Adriano, due ragazzi rientrati questa mattina, dopo appena un giorno di vacanza in Spagna. «Abbiamo visto un furgone che si lanciava a tutta velocità contro la folla che tentava di scappare per mettersi in salvo - ricordano -. Per questo, siamo scappati anche noi ed abbiamo trovato rifugio all'interno di un negozio. Abbiamo deciso di rientrare a Roma anzitempo, non tanto per paura quanto perché, dopo ciò che era accaduto, l'atmosfera non era più quella di una vacanza».