Il leader indipendentista britannico Farage: «Salvini è l’anti-Macron, voi bullizzati dalla Ue»

Mercoledì 5 Settembre 2018 di Stefania Piras
Il leader indipendentista britannico Farage: «Salvini è l’anti-Macron, voi bullizzati dalla Ue»
«Quello che succede in Libia è una conseguenza diretta di terribili errori commessi in passato: fa benissimo Salvini a contrastare Macron», commenta il leader del partito indipendentista britannico Nigel Farage. «La decisione di Sarkozy di invadere e attaccare la Libia, all’epoca, ha terribili conseguenze non solo per l’Italia ma per le popolazioni locali che ora devono affrontare i terroristi islamici e una fortissima instabilità politica».

L’interventismo francese è il peccato originario secondo Farage: «Muovendosi solo, col suo complesso da Napoleone, Macron mette in atto una politica aggressiva contribuendo a creare morte e distruzione. Salvini lo deve marcare e contrastare questo folle interventismo francese perché altrimenti saranno gli italiani a pagare per le ambizioni francesi». Solidarietà alla linea dura del vicepremier leghista, dunque. Farage e Salvini sono accomunati dalla stessa battaglia sovranista. Che addirittura si ipotizzi un secondo referendum su Brexit, per lui, mister Brexit, il leader dello Ukip, è assurdo. Ora è in tour in Australia e in Nuova Zelanda e nel frattempo medita di candidarsi come sindaco di Londra nel 2020. Non solo, Brexit contaminerà le prossime elezioni Europee il 29 maggio. Si scaldano a bordo campo infatti nuove formazioni politiche di altri paesi che vogliono uscire dall’Europa, si parla già di Irexit (dietro c’è l’Irexit Freedom party, ovvero lo Ukip irlandese che sarà lanciato ufficialmente l’8 settembre con esponenti politici non lontani da Ukip) che punterebbero a strappare l’Irlanda «dal controllo europeo e il nord dal controllo di Londra». Il leit motiv della campagna è: «Basta continuare a essere i contribuenti netti dell’Unione Europea che è diventata solo una casa fredda». 

E ora che i britannici lasceranno Bruxelles, chi raccoglierà la vostra eredità politica Farage?
«Il vento del cambiamento sta soffiando sull’intera Europa in questo momento e penso che la vasta maggioranza degli elettori si esprimeranno in modo inequivocabile: sceglieranno una forza estremamente euroscettica alle prossime elezioni. I burocrati di Bruxelles sono terrorizzati e fanno bene a esserlo. Li ho messi in difficoltà da sempre, dal 1999, l’anno in cui sono stato eletto per la prima volta. Ora spero che tanti altri continuino a fare quello che ho fatto io». 

Cosa farà alle Europee il Movimento 5Stelle, il vostro alleato e la forza che ora governa in Italia con la Lega?
«I Cinque Stelle e la Lega sono stati scelti ed eletti in modo chiaro. Stanno portando avanti un contratto. Gli italiani volevano un cambiamento e credo che lo abbiano trovato in questo governo. Penso che la politica italiana non sarà più la stessa d’ora in poi». 

Le trattative post Brexit non stanno dando i risultati che speravate, anzi si registra un pentimento in parte della popolazione britannica, non è così?
«Theresa May e il governo dei Conservatori si sono fondamentalemnete arresi di fronte alla Commissione Europea. Il piano Chequers si è concluso e non rispecchia in alcun modo quello per cui i cittadini avevano votato. Abbiamo votato per riprenderci il controllo dei nostri soldi, delle nostre leggi, e dei nostri confini. E i risultati portai a casa da May non contemplano nulla di tutto ciò. Lei ha votato “Remain”, tutto il suo staff e la classe dirigente di cui si è circondata ha votato “Remain”. È un governo Remain che non ha interesse ha scegliere e varare una Brexit pura, che era l’esatto risultato uscito dalle urne». 

Crede che l’Italia stia meditando un’Italexit? 
«Questa è una domanda a cui dovrebbero rispondere gli italiani. Ma mi sembra evidente che con l’elezione che ha portato alla vittoria di Lega e Movimento 5Stelle lo scorso 4 marzo, l’Italia se lo sia posta eccome questo problema. Per troppi lunghi anni l’Italia è stata letteralmente bullizzata dall’Unione europea. Con questo governo gli atteggiamenti di superiorità e le lezioni di Bruxelles non accadranno più». 

Perché cambieranno le dinamiche europee? Le elezioni saranno il 29 maggio, che Parlamento uscirà da quella consultazione?
«Gli euroscettici di tutta l’Europa, disseminati in tutti i paesi, moltiplicheranno i loro voti in modo massiccio. Il cartello accogliente che avete conosciuto finora e che per così tanto tempo ha dettato le regole a Bruxelles subirà un potentissimo choc».
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