A Roma piano anti-Tir limiti anche ai furgoni

Giovedì 22 Dicembre 2016 di Elena Panarella
A Roma piano anti-Tir limiti anche ai furgoni
L’Europa piomba ancora una volta nell’incubo terrorismo. Dopo la strage di Berlino, le principali città europee non ritoccano i programmi già varati per le festività natalizie, mercatini di Natale compresi, ma si blindano ancora di più. L’innalzamento del livello di allarme è generale. E Roma punta a un piano anti-tir. Non solo controlli rafforzati e barriere in strada per impedire l’accesso a qualsiasi tipo di mezzo pesante. Ma una vera e propria stretta sulla circolazione di camion e furgoni in città. Nel mirino, la consegna delle merci. Tra le misure in campo: una nuova regolamentazione dello scarico e carico merci. Allo studio nuovi orari (per evitare fasce con maggior afflusso di gente in strada). E così mentre si intensifica il monitoraggio della rete e degli ambienti a rischio, lo sforzo in tutte le città è quello di mettere in pratica le indicazioni partite dal Viminale: misure di difesa passive nei luoghi più frequentati contro il rischio dei camion-killer, divieto di svolgimento degli eventi se non è possibile garantire misure di sicurezza efficaci. E aree pedonalizzate.

LA STRETTA
Il piano per le feste è stato messo a punto ieri pomeriggio durante il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza di Roma, in Prefettura. Stretta sui mezzi pesanti (ma anche pullman e autobus) da tenere lontani dal centro. Verifiche più incisive nei parcheggi (soprattutto quelli dei centri commerciali per evitare eventuali furti) e nei cosiddetti “stalli”. Sotto la lente di ingrandimento anche gli autisti e i loro turni di lavoro. «Insomma nessuna flessione nel dispositivo di vigilanza antiterrorismo - spiega il prefetto di Roma, Paola Basilone - Al contrario, dopo l’attentato di Berlino ci sarà un’attenzione particolare e i servizi di vigilanza verranno rimodulati». Presenti al vertice in prefettura: il ministro dell’Interno, Marco Minniti, il sindaco, Virginia Raggi, il capo della polizia, Franco Gabrielli, il questore della capitale Nicolò D’Angelo e il comandante provinciale dei carabinieri, generale Antonio De Vita (oltre ai rappresentanti delle varie forze dell’ordine). «Il Giubileo straordinario è stato un test molto importante, che ha visto a Roma 30 milioni di pellegrini, con un risultato straordinario - aggiunge Basilone - Lo svolgimento dell’evento è avvenuto in piena sicurezza quindi i dispositivi in atto per il Giubileo vengono mantenuti, tranne alcune rivisitazioni, come la particolare attenzione ai mercatini e a tutte le zone e luoghi interessati da grande passaggio di gente. C’è una grande attenzione da parte di tutte le forze di polizia, gli eventi si svolgeranno in tranquillità e la stessa attenzione ci sarà anche sugli eventi del 31 dicembre e del 1 gennaio».

GLI OSTACOLI 
Tra le misure, compresa una nuova dislocazione delle pattuglie, c’è quella di creare veri e propri ostacoli per impedire l’accesso di camion o grossi furgoni nelle vie più frequentate. In questi giorni nel centro di Roma verranno sistemati blocchi di cemento o “birilli” per formare una sorta di imbuto ed evitare che i mezzi pesanti possano entrare facilmente o a forte velocità. Le auto delle pattuglie dei vigili saranno parcheggiate di traverso nelle strade in cui si svolgono i mercati rionali, per impedire l’ingresso di auto o furgoni tra le bancarelle. Spetterà ora al questore Nicolò D’Angelo emanare le ordinanze di dettaglio per le attività specifiche. «I servizi saranno ulteriormente rimodulati e rinforzati», ha detto con particolare riferimento alla sorveglianza presso «centri commerciali, mercati e luoghi dove c’è una maggiore concentrazione di persone». C’è da dire che con la fine del Giubileo, che aveva visto misure di sicurezza straordinarie e il rafforzamento di militari e polizia nelle strade della città, l’ex ministro degli Interni Angelino Alfano, aveva già garantito che i rinforzi arrivati nel 2015 sarebbero rimasti a presidiare Roma e gli obiettivi sensibili, così da non sguarnire le altre attività di pubblica sicurezza. Per questa ragione, dei 2.300 militari impiegati durante l’Anno Santo, ne rimarranno 2.000. «Ci sarà il massimo sforzo da parte nostra per fare sì che le festività possano essere trascorse in tranquillità - ha sottolineato il comandante provinciale dei carabinieri Antonio De Vita - quello che i terroristi vogliono è rendere la nostra vita non libera».
Ultimo aggiornamento: 08:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA