Schlein e la gita fuori porta del Pd: pulmini, Bella Ciao e foto di gruppo

Si va tutti a Riano, 30 chilometri da Roma. È lì che il 16 agosto del 1924 fu rinvenuto il corpo di Giacomo Matteotti

Sabato 22 Aprile 2023 di Andrea Bulleri
Schlein e la gita fuori porta del Pd: pulmini, Bella Ciao e foto di gruppo

Un po' gita fuori porta, un po' primo giorno di scuola. La giornata particolare del «nuovo Pd» di Elly Schlein comincia alle 9 del mattino, quando lo stato maggiore dem si ritrova sul marciapiedi della stazione Termini. Qualcuno arriva trafelato appena sceso dal treno, altri aspettano già da un po' davanti a tre minivan neri con le portiere spalancate. Trolley, zainetti, cuffie nelle orecchie e larghi sorrisi: si va tutti a Riano, 30 chilometri da Roma. È lì che il 16 agosto del 1924 fu rinvenuto il corpo di Giacomo Matteotti, il deputato socialista ucciso per ordine di Mussolini. Ed è lì che quasi un secolo dopo, la nuova leader del Pd ha scelto di convocare la sua prima segreteria.
Non è un'idea inedita, quella di Schlein.

Ci aveva già provato Maurizio Martina, ne 2018, a costringere per un giorno i vertici dem a rinunciare agli agi della sede al Nazareno, a due passi da Montecitorio, per portare tutti a Tor Bella Monaca (in ossequio all'ormai vecchio mantra di «uscire dalla Ztl» e «tornare sul territorio»). Ma l'esperimento non era finito benissimo, tra dirigenti in ritardo persi per strada e un'accoglienza in cagnesco dei militanti («com'è che non vi si vede mai da queste parti?»). Sarà per questo, per far sì che stavolta tutti arrivassero puntuali, che il Nazareno ha preferito mettere a disposizione tre pulmini per scortare fino a Riano i 21 della segreteria (anzi 20, perché Annalisa Corrado, l'ingegnera con delega all'Ambiente contraria al termovalorizzatore, si è collegata in remoto).

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Si parte, insomma. E un po' per la gioia della nuova avventura, un po' per rompere il ghiaccio, nel pulmino di testa (quello in cui viaggiano tra gli altri la coordinatrice Marta Bonafoni e il responsabile Diritti Alessandro Zan) l'atmosfera è subito da gita: si canta a squarciagola il repertorio antifascista, da "Bella ciao" a "Fischia il vento". «Mi sa che io ero in un pulmino più sobrio, oppure più noioso, perché noi non abbiamo cantato», scherza Alessandro Alfieri, delega a Riforme e Pnrr, a bordo con il bonacciniano Davide Baruffi (Enti locali), Irene Manzi (Scuola) e Pierfrancesco Majorino (Migrazioni e Casa).


«FARE SPOGLIATOIO»
Schlein arriva da sola, su un'altra auto: la prima sosta è al monumento a Matteotti, insieme al sindaco di Riano Luca Abbruzzetti (che è pro-termovalorizzatore e ha un assessore alla Cultura di Fratelli d'Italia). Poi un caffè coi militanti, qualche selfie e via al circolo ricreativo del paese, dov'è stato allestito un lungo tavolo a ferro di cavallo per ospitare la segreteria. Che comincia non prima, però, di una foto di gruppo. «Siamo venuti qui per conoscerci, per fare spogliatoio: molti vengono da altri partiti, alcuni non li avevo mai visti prima...», racconta un partecipante. E poi bisogna svecchiare le liturgie dem, aprirsi all'esterno, ripete Schlein: «Fate iniziative sul territorio, non restate chiusi nei palazzi», dice durante la riunione. Che si concentra anche sul tema della casa, su cui il Pd intende portare avanti una battaglia: «Edilizia popolare e un aiuto per l'affitto ai giovani e a chi ha un reddito basso», è la linea. Ma tra foto e strette di mano, c'è appena il tempo per accennarla, la linea: alle 14,30, tutti di nuovo sul pulmino di ritorno Roma. Niente pranzo di gruppo. «Ma comunque scherza un componente della segreteria è andata sempre meglio di quella volta a Tor Bella Monaca...».

Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 02:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA