Un po' gita fuori porta, un po' primo giorno di scuola. La giornata particolare del «nuovo Pd» di Elly Schlein comincia alle 9 del mattino, quando lo stato maggiore dem si ritrova sul marciapiedi della stazione Termini. Qualcuno arriva trafelato appena sceso dal treno, altri aspettano già da un po' davanti a tre minivan neri con le portiere spalancate. Trolley, zainetti, cuffie nelle orecchie e larghi sorrisi: si va tutti a Riano, 30 chilometri da Roma. È lì che il 16 agosto del 1924 fu rinvenuto il corpo di Giacomo Matteotti, il deputato socialista ucciso per ordine di Mussolini. Ed è lì che quasi un secolo dopo, la nuova leader del Pd ha scelto di convocare la sua prima segreteria.
Non è un'idea inedita, quella di Schlein.
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Si parte, insomma. E un po' per la gioia della nuova avventura, un po' per rompere il ghiaccio, nel pulmino di testa (quello in cui viaggiano tra gli altri la coordinatrice Marta Bonafoni e il responsabile Diritti Alessandro Zan) l'atmosfera è subito da gita: si canta a squarciagola il repertorio antifascista, da "Bella ciao" a "Fischia il vento". «Mi sa che io ero in un pulmino più sobrio, oppure più noioso, perché noi non abbiamo cantato», scherza Alessandro Alfieri, delega a Riforme e Pnrr, a bordo con il bonacciniano Davide Baruffi (Enti locali), Irene Manzi (Scuola) e Pierfrancesco Majorino (Migrazioni e Casa).
«FARE SPOGLIATOIO»
Schlein arriva da sola, su un'altra auto: la prima sosta è al monumento a Matteotti, insieme al sindaco di Riano Luca Abbruzzetti (che è pro-termovalorizzatore e ha un assessore alla Cultura di Fratelli d'Italia). Poi un caffè coi militanti, qualche selfie e via al circolo ricreativo del paese, dov'è stato allestito un lungo tavolo a ferro di cavallo per ospitare la segreteria. Che comincia non prima, però, di una foto di gruppo. «Siamo venuti qui per conoscerci, per fare spogliatoio: molti vengono da altri partiti, alcuni non li avevo mai visti prima...», racconta un partecipante. E poi bisogna svecchiare le liturgie dem, aprirsi all'esterno, ripete Schlein: «Fate iniziative sul territorio, non restate chiusi nei palazzi», dice durante la riunione. Che si concentra anche sul tema della casa, su cui il Pd intende portare avanti una battaglia: «Edilizia popolare e un aiuto per l'affitto ai giovani e a chi ha un reddito basso», è la linea. Ma tra foto e strette di mano, c'è appena il tempo per accennarla, la linea: alle 14,30, tutti di nuovo sul pulmino di ritorno Roma. Niente pranzo di gruppo. «Ma comunque scherza un componente della segreteria è andata sempre meglio di quella volta a Tor Bella Monaca...».