Europee, il caso dell'alleanza Lega-Le Pen e lo stop di Tajani: gli scenari

Collegamento video nel pomeriggio tra Salvini e la leader del Rassemblement National. Il coordinatore di FI: «Le Pen e Afd sono antieuropeisti». La replica: «Meglio Pd, socialisti e Macron?»

Lunedì 3 Luglio 2023 di Luca Pulejo
Europee, il caso dell'alleanza Lega-Le Pen e lo stop di Tajani: gli scenari

Il botta e risposta tra Forza Italia e Lega ha aperto vari interrogativi rispetto alle prossime europee. Nel giorno in cui Salvini doveva incontrarsi con Marine Le Pen - meeting diventato all'ultimo un videocollegamento, causa disordini in Francia - Antonio Tajani ha aperto a un'intesa con la Lega alle prossime europee, salvo poi precisare che «il problema sono Alternative für Deutschland e Le Pen, che sono antieuropeisti.

C'è un'incompatibilità sia con Forza Italia, sia con il Partito popolare europeo e quindi non si possono fare accordi con loro». 


Il ministro degli Esteri ha aggiunto che «l'idea è quella di un'alleanza popolari, conservatori e liberali, la stessa che mi ha permesso, nel 2017, di diventare presidente del Parlamento europeo, e questa è l'unica strada per sconfiggere la sinistra».

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La replica

Pronta la replica della Lega: «Davvero l'amico Antonio Tajani preferisce continuare a governare con Pd, socialisti e Macron?». Così, in una nota, gli europarlamentari del Carroccio Marco Zanni (presidente del gruppo Id) e Marco Campomenosi (capodelegazione a Bruxelles). E poi l'aggiunta: «Non è il momento dei diktat, né di decidere a priori chi escludere dal progetto di centrodestra europeo, tanto più se questo arriva da chi fino a oggi è stato a braccetto di Pd e socialisti in Ue. Chiediamo più rispetto per i colleghi del gruppo Id». 

Possibili scenari

Che peso dare a questo scambio dialettico e al posizionamento in vista delle prossime Europee? Innanzitutto va considerato che i partiti del centrodestra vivono adesso una fase di riassestamento dei rapporti, dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi. Ma non solo. Nel giugno 2024, per il rinnovo del Parlamento europeo, si voterà con il sistema proporzionale, con l'effetto di accentuare la competizione tra i partiti, anche quelli di centrodestra. Se Forza Italia, quindi, nei prossimi mesi farà valere sempre più la propria vicinanza con il Ppe (il partito popolare europeo che detiene la maggioranza a Bruxelles), la Lega sembra destinata ad accentuare gli aspetti di critica alle decisioni sovranazionali. Ciò non toglie ovviamente che i due partiti (ma il discorso vale ovviamente anche per Fratelli d'Italia) possano poi convivere al governo, ognuno portando le sue specificità. Ed eventualmente valutare poi alleanze e aperture a livello europeo dopo il risultato elettorale, quando i popolari potrebbero aprire ad alleanze con Ecr (il gruppo di Meloni, di Vox e dei polacchi di Diritto e Giustizia) oppure addirittura con singoli partiti di Id (il gruppo di Salvini e Le Pen).

 

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