Intercettazioni, Nordio dopo l'arresto di Messina Denaro: «Indispensabili contro la mafia, ma stop agli abusi»

'arresto del latitante mafioso più ricercato in Italia ha rattizzato i carboni: senza intercettazioni, nessuna cattura, ribadisce chi ha lavorato alle indagini per interrompere una latitanza trentennale

Martedì 17 Gennaio 2023 di Francesco Bechis
Intercettazioni, Nordio dopo l'arresto di Messina Denaro: «Indispensabili contro la mafia, ma stop agli abusi»

Non lascia, anzi raddoppia Carlo Nordio di fronte a chi lo accusa di sminuire e disdegnare uno strumento - le intercettazioni - risultato decisivo per la cattura dell'ultimo padrino di Cosa Nostra, il super-boss Matteo Messina Denaro.

Intervenuto ai microfoni di Radio 24, il Guardasigilli ha rilanciato il suo "piano" per regolare la registrazione delle conversazioni telefoniche. 

IL PIANO NORDIO

«Le intercettazioni sono assolutamente indispensabili nella lotta contro la mafia e il terrorismo. Sono fondamentali per la ricerca della prova e per comprendere i movimenti di persone pericolose. Però bisogna cambiare radicalmente l'abuso che se ne fa per i reati minori con conseguente diffusione sulla stampa di segreti individuali e intimi che non hanno niente a che fare con le indagini».

È un dossier scottante, rovente in queste ore. L'arresto del latitante mafioso più ricercato in Italia ha rattizzato i carboni: senza intercettazioni, nessuna cattura, ribadisce chi ha lavorato alle indagini per interrompere una latitanza trentennale. E il dibattito promette di accendersi nelle more di una riforma della Giustizia che lascerebbe intatto il ricorso dell'autorità giudiziaria alle intercettazioni quasi esclusivamente per reati di mafia e terrorismo.

IL CASO MESSINA DENARO

Sotto la lente in particolare sono finite le parole pronunciate dal procuratore capo di Palermo Maurizio De Lucia a margine dell'operazione che ha portato in manette la Primula rossa di Cosa Nostra. «Senza intercettazioni non si possono fare le indagini di mafia. Sono uno strumento indispensabile e irrinunciabile nel contrasto alla criminalità organizzata e alla mafia», ha detto il capo dei pm palermitani. E sulla stessa scia si è immessa la premier Giorgia Meloni arrivata nel capoluogo siciliano per complimentarsi con le forze dell'ordine: «Le intercettazioni - per come sono utilizzate per i procedimenti di mafia - sono fondamentali. Uno strumento di indagine di cui non si può fare a meno. Per questo genere di reati nessuno le ha mai messe in discussione». 

I DISTINGUO

Versione che Nordio non smentisce, ma anzi conferma. Non senza fare distinguo tra reati gravi, come l'associazione mafiosa, ed altre fattispecie. Nel primo caso, contro le cosche è necessario «coniugare tecnologie, e di questo fanno parte sicuramente le intercettazioni, e il metodo Falcone: una continua ininterrotta analisi di dati finanziari, movimenti di denari, pedinamento e controllo che non può mai essere interrotto», ha spiegato stamattina il Guardasigilli. 

Le intercettazioni, riprende il titolare di via Arenula, «sono elementi fondamentali per la ricerca della prova e sono ancora più fondamentali per comprendere i movimenti delle persone». Ma serve una svolta, ribadisce, per interrompere «la diffusione sulla stampa di segreti individuali che no hanno a che fare con le indagini». Nessun passo indietro, dunque. Già lo scorso 7 dicembre parlando in Senato il ministro aveva annunciato di voler procedere con «una profonda revisione della disciplina delle intercettazioni» e di voler vigilare «in modo rigoroso su ogni diffusione che sia arbitraria e impropria».

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