Limiti di velocità, cosa cambia: sotto i 50 km/h solo vicino alle scuole, meno autovelox e solo con i vigili presenti

Caso Bologna, il Mit cambierà le regole sulla viabilità urbana

Domenica 21 Gennaio 2024 di Giacomo Andreoli e Claudia Guasco
Limiti di velocità, cosa cambia: sotto i 50 km/h solo vicino a scuole e asili. Meno autovelox e solo con i vigili presenti

Autovelox solo in presenza di pattuglie dei vigili urbani e limiti sotto i 50 km/h solo in zone sensibili e a rischio incidenti, come scuole, asili nido o intersezioni con le piste ciclabili. Cambia la viabilità nelle città, con un doppio provvedimento in arrivo dal ministero delle Infrastrutture, guidato da Matteo Salvini.

Saranno una direttiva e un decreto congiunto con il dicastero dell’Interno. La stretta per limitare le delibere cittadine arriva dopo la polemica con Bologna per i limiti a 30 km/h. Il vincolo sulla velocità di auto e moto, esteso dal Comune a gran parte della città per incentivare i mezzi di trasporto pubblico e ridurre l’inquinamento, come da programma del sindaco Matteo Lepore e con il supporto dello stesso Mit, ha generato qualche polemica. Quindi lo scontro tra Salvini e il primo cittadino, diventato un caso nazionale.

Bologna a 30 km/h, Mit prepara direttiva: autovelox e limiti velocità in zone a rischio, non genericamente ovunque. «Evitare forzature»

IL CONFRONTO
Dopo mesi di sperimentazione, dal 16 gennaio Bologna è la città dei trenta all’ora. Primo multato il signor Sergio Baldazzi, che viaggiava otto chilometri oltre il limite: «Andavo piano, ma è impossibile guardare la strada e il contachilometri contemporaneamente». Incassa la solidarietà di Salvini. «Essere rigorosi per ridurre i 3.159 morti del 2022 - ha detto - è una mia missione, ma danneggiare la gente è demenziale. Costringere tutti a stare in coda e a perdere più tempo non significa aiutare l’ambiente, è una scelta ideologica. A Bologna stanno multando anche quelli che vanno in bicicletta». In due giorni di bilancio, le sei pattuglie impegnate in diversi punti hanno rilevato sette sanzioni per velocità oltre i trenta e cinque oltre i cinquanta. Lepore difende la scelta, assicura che i nuovi limiti funzionano e l’obiettivo non è spillare denaro agli automobilisti, bensì ridurre gli incidenti. Perché il Comune lavora in perdita. «Sono multe da 29 euro - chiarisce - con quella somma non paghiamo il costo delle pattuglie e dei segnalatori».

In città non manca l’agitazione: la Uil Trasporti registra ritardi degli autobus e via social una talpa ha diffuso anticipazioni sulle vie oggetto dei controlli. «La misura copre il 70% delle strade, in base all’incidentalità e alla presenza di scuole, sempre con chiare segnalazioni». Insomma, conclude il sindaco, «per prendere una multa ci vuole impegno». Nel 2022, indicano i dati Anci-Istat, in Emilia Romagna il tasso di mortalità - numero di morti per 100mila abitanti - si è attestato a 7 contro il 5,4 della media italiana e il costo sociale degli incidenti a livello nazionale è ammontato a 18 miliardi di euro, pari allo 0,9% del Pil. E Bologna tira dritto. «Le zone con il limite dei trenta sono state definite dal Comune secondo le norme vigenti e le indicazioni previste dallo stesso ministero di Salvini, che non ha mai fatto mancare un fattivo supporto», la replica dell’assessora alla mobilità Valentina Orioli. Quanto alla proposta per limitare gli autovelox, aggiunge: «Nella nostra città non sono presenti sulle strade con limite ai trenta e comunque vengono autorizzati dalle Prefetture».

IL DOSSIER
Tornando alla stretta, dopo un confronto tra Mit, Interno e Anci (l’associazione dei Comuni guidata dal dem Antonio Decaro), secondo fonti vicine al dossier si partirà a giorni dalla direttiva sui limiti di velocità. L’obiettivo dichiarato dal ministero delle Infrastrutture è quello di «trovare un equilibrio tra l’esigenza di garantire la sicurezza» (che resta una priorità) ed evitare «forzature che rischiano di generare l’effetto contrario». Si potrà scendere sotto i 50 km/h solo «quando risulti opportuno nel caso concreto». L’articolo 142 comma 2 del Codice della strada impone ai Comuni di seguire le direttive del Mit. Chi non lo farà potrà quindi vedere impugnate le delibere, come già successo con la città di Milano. Il ministero ha poi portato in Conferenza unificata, con Regioni, Province e Comuni, la proposta di limitare gli autovelox nei centri urbani. Arriverà quindi un decreto interministeriale per stabilire nuovi criteri per il posizionamento e il distanziamento dei misuratori, ma anche per le distanze minime tra lo strumento e l’avviso della presenza dell’autovelox ad automobilisti e motociclisti. I misuratori non potranno nemmeno essere installati senza pattuglie dei vigili urbani e della polizia. L’unica eccezione riguarderà i percorsi ciclopedonali. 
 

Ultimo aggiornamento: 12:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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