Autonomia, l'altolà M5S e i dubbi dei renziani. Ma il premier fa muro

Sabato 30 Novembre 2019 di Mario Ajello
Autonomia, l'altolà M5S e i dubbi dei renziani. Ma il premier fa muro

ROMA Lunedì va in consiglio dei ministri ed sarà oggetto di un'informativa da parte del ministro Boccia. Mercoledì sarà al centro di un vertice di maggioranza. Ieri, e così sarà anche oggi, domani e a seguire, la legge sull'autonomia su cui si stava spargendo un ottimismo frettoloso e leggerista è destinata a tornare centrale nel dibattito politico e a turbare l'unità - inesistente su questo tema come su altri - della maggioranza di governo. Il premier Conte, sull'onda dell'entusiasmo del ministro Boccia e confidando su un apprezzamento del tutto teorico e assolutamente temporaneo dei governatori del Nord, sempre orfani non consolati del progetto abortito di marca salvinista, getta il cuore oltre l'ostacolo e si spinge a descrivere così la riforma che si avvia ad andare in Cdm: «Nella legge quadro c'è il fondo perequativo, ciò garantirà serenità nel trasferimento di competenze legislative e amministrative dallo Stato alle Regioni, salvaguardando la coesione nazionale».

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Tutto bene dunque su questa questione che è a dir poco spinosa e che rischia, a dispetto di tutte le rassicurazioni del capo del governo, di avere conseguenze molto problematiche per il Paese? No, non va proprio tutto bene. E infatti sia M5S sia i renziani si mettono di traverso rispetto al progetto Boccia che ha avuto un primo via libera da parte dei governatori Zaia e Fontana e di tutti gli altri da Nord a Sud. Ma si tratta di una condivisione ancora molto di massima e che non entra davvero nello specifico di una riforma che necessita di tanti approfondimenti ancora.
Per Italia Viva interviene Davide Faraone, e lo fa frenando assai gli entusiasmi del premier, del ministro Boccia e del Pd che dopo i dubbi sull'autonomismo stile Carroccio si è lanciato sulla stessa strada pur con qualche differenza: «Sull'autonomia differenziata - attacca il partito renziano - prima di esprimere un'opinione vogliamo vedere i testi, per noi ancora ignoti. Sicuramente il tema non potrà essere affrontato in legge di bilancio ma va ben approfondito. Inoltre per Italia Viva è indispensabile prevedere un pieno coinvolgimento del Parlamento».

L'ASSE
Su una linea analoga, di estrema prudenza, i 5 stelle. «La proposta - questa la linea dei grillini - non è condivisa con il Parlamento, il governo e Boccia si fermino su questa assurda proposta di presentare un emendamento sull'autonomia differenziata in legge di bilancio. Nessun blitz verrà accettato. La fretta ha fatto i gattini ciechi e l'autonomia non può essere un contentino elettorale per le prossime elezioni regionali». Così ingarbugliata, e divisiva, la situazione che si è deciso di farne oggetto di un vertice di maggioranza. La convocazione per mercoledì è arrivata dal ministro ai Rapporti col Parlamento, il grillino D'Incà.
Si tratta così, per l'autonomia, di partenza piena di ostacoli e di criticità. Con l'asse renziani-grillini, in chiave anti-dem, e con Conte più vicino al Pd che agli altri.

 

Ultimo aggiornamento: 13:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA