Agenzia europea per le crisi sanitarie, Zingaretti e Meloni: «La sede tocca a Roma»

Giovedì 17 Settembre 2020 di Alberto Gentili
Agenzia europea per le crisi sanitarie, Zingaretti e Meloni: «La sede tocca a Roma»

Arriva l'Agenzia europea per la ricerca biomedica e per fronteggiare le crisi sanitarie. Ad annunciarlo è stata Ursula von der Leyen nel suo primo discorso sullo stato dell'Unione. La presidente della Commissione ha anche lanciato per il prossimo anno, con ogni probabilità a Roma, il «summit globale sulla Sanità» in occasione del G20 a guida italiana.

«Per rafforzare la nostra preparazione alle crisi e la gestione delle minacce sanitarie transfrontaliere costruiremo», ha detto a Bruxelles la von der Leyen, «un'agenzia per la ricerca e lo sviluppo biomedici avanzati. Questa nuova agenzia sosterrà la nostra capacità e disponibilità a rispondere alle minacce e alle emergenze transfrontaliere, sia di origine naturale che intenzionale».


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Ebbene, dopo che il governo a inizio mese aveva dato un nuovo schiaffo a Roma candidando Milano quale sede per il Tribunale unificato dei brevetti europei e Torino per l'Istituto italiano per l'intelligenza artificiale, si fa subito forte la proposta di dare alla Capitale la sede della nuova agenzia europea. Scelta che porterebbe a Roma e nel Lazio, come dimostrano le esperienze di altre città e regioni che ospitano istituzioni e strutture europee, posti di lavoro e sviluppo economico.

«Credo sia assolutamente giusto», mette a verbale il segretario del Pd e governatore del Lazio Nicola Zingaretti, «candidare Roma come sede dell'annunciata Agenzia europea contro le crisi sanitarie e per la ricerca biomedica. Il Lazio è la prima Regione italiana per export farmaceutico, Roma è sede di ospedali e università di fama mondiale e quindi abbiamo tutte le carte in regola per raggiungere questo obiettivo. La Regione Lazio sarà a totale disposizione per finanziare e sostenere questa sfida che darà lustro a tutto il Paese».

Anche la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni e il leader di Azione Carlo Calenda appoggiano questa scelta. Dice la prima: «Roma non perda questa occasione, la Raggi si attivi immediatamente per avanzare la candidatura della Capitale. Noi di FdI siamo pronti a fare la nostra parte». E afferma Calenda: «Roma ospita strutture sanitarie di assoluto livello come il campus biomedico. Il governo può, anzi deve, candidarla a ospitare la nuova agenzia».
Non sono solo Zingaretti, Meloni e Calenda a spingere a favore di Roma quale sede della nuova Agenzia europea, il cui nome dovrebbe essere Barda (Biomedical Advanced Research and Development Authority). Ecco Maurizio Stirpe, vicepresidente di Confindustria che conosce bene la realtà romana e laziale: «Se è vero come è vero che una buona parte della sperimentazione del vaccino anti-Covid viene fatta nella Catalent di Anagni e alla Irbm di Pomezia, che a Roma ci sono eccellenze nella lotta al virus come lo Spallanzani e che il Lazio garantisce ben il 42% dell'intero export farmaceutico nazionale, è quanto meno doveroso portare la nuova agenzia nella Capitale. Ripeto: non è una facoltà, ma un dovere».

Ed ecco Filippo Tortoriello, presidente di Unindustria Lazio: «Roma ha tutti i titoli e le competenze per ospitare la nuova struttura europea. Nella città metropolitana abbiamo una forte presenza dell'industria farmaceutica e c'è la sede dell'Istituto superiore della Sanità, senza dimenticare lo Spallanzani che rappresenta un'eccellenza nella lotta al virus. Tant'è, che se a suo tempo fosse stata candidata Roma e non Milano a ospitare l'Agenzia europea per il farmaco, a quest'ora la sede dell'Ema non sarebbe ad Amsterdam ma nella capitale italiana».
 

Il summit globale


La von der Leyen, si diceva, ha anche annunciato che il prossimo anno, in occasione del G20 a guida italiana, il nostro Paese ospiterà «un vertice globale sulla sanità: ne ho parlato con Conte, siamo d'accordo». E questo summit dovrebbe tenersi con ogni probabilità a Roma, come filtra da fonti di rango del governo. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, però per prudenza non si sbilancia e si limita a dichiarare: «È bello che l'Italia sia al centro della sfida per costruire una nuova sanità capace di tutelare la salute di tutti».

 

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I dati indicano un'ulteriore crescita: i contagi sono 1.452, 12 i morti. Ieri i dati indicavano 1.229 i nuovi contagi e 9 vittime. Ovvero 223 contagiati in più in un giorno. Va anche ricordato, tuttavia, che ieri sono stati effettuati oltre 100mila tamponi (+20mila rispetto al giorno precedente).




 
 


 
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Ultimo aggiornamento: 06:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA