Dal ragazzino al primo anno di liceo alla bambina in quarta elementare, il leitmotiv è sempre lo stesso: "Sono felice di essere tornato sui banchi, ma le normative imposte per ridurre i rischi di contagi covid-19 limitano moltissimo la possibilità di interagire con i compagni di classe". Tra l'altro, anche l'intervallo ha cambiato forma. "Siamo dovuti restare seduti al banco. Una tristezza!", commenta Mila, nove anni. Non diversamente, anche i genitori oscillano tra felicità e paura. Felicità per la riapertura delle scuole e per il ritorno a una pseudo-normalità. E paura del coronavirus e di una ipotetica nuova chiusura della scuola. "Speriamo che le lezioni proseguano senza intoppi. La scuola non è solo nozioni. La scuola è anche socialità", osserva il padre di una ragazza iscritta al primo del liceo scrientifico Volta.
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