Cecchi Gori, il legame doppio con Nuti e Berlusconi: l'intervista ai Lunatici di Radio due

Mercoledì 14 Giugno 2023
Cecchi Gori, il legame doppio con Nuti e Berlusconi: l'intervista ai Lunatici di Radio due

Cecchi Gori ha ricordato Francesco Nuti: "Con Francesco avevo un bellissimo rapporto e bei ricordi.

Sia personali che professionali. E' stato male poco dopo aver prodotto 'Occhiopinocchio', quel film che tante burrasche ci ha creato. Peccato, avrebbe potuto dare ancora molto. Io ho prodotto tanti suoi successi, tutti bei film. Nuti era amico di tutti. Di Verdone, di Troisi. Lui ha avuto una delusione sentimentale che forse ha creato le premesse di quello che è successo. Rimase male da questa delusione sentimentale, iniziò a bere e il bere gli è stato fatale. Io gli volevo bene, lo volevo anche aiutare, ma non è facile se non trovi la forza da solo di correggerti. 'Occhiopinocchio' costava troppo e non finiva mai. Poi siamo riusciti a finirlo ma si vedeva che aveva qualche lacuna. Nuti era un grande attore, la sua dipartita fisica ci ricorda ancora di più quello che è stato. Non è stato sottovalutato, è uscito dai giochi troppo presto. Valeva come Benigni e Verdone. Era sensibile, divertente, un attore hollywoodiano. Il primo incontro con Nuti? Credo a Roma, andai a vederlo a teatro. L'ho conosciuto a Roma, non a Firenze".

Su Silvio Berlusconi: "Abbiamo collaborato insieme trent'anni. Facemmo anche una società insieme: noi producevamo i film e lui prendeva la fruizione televisiva. Per me è stato il più grande imprenditore che abbiamo avuto. Per il cinema si affidava a noi, riusciva a capire quando uno era bravo, lo riconosceva e ci si affidava. Il nostro sodalizio fece la fortuna di tutti: le sue televisioni ebbero tanti film di qualità, noi avevamo la sicurezza della fruizione televisiva e anche quello ci ha potenziato e tutto andò a vantaggio del cinema italiano, che ha vissuto vent'anni meravigliosi. E' stato un miracolo che avrebbe dovuto durare di più. I rapporti miei con Berlusconi erano buonissimi. Poi purtroppo gli anni passano ed è arrivato internet... . Con Berlusconi non ho mai parlato di politica, lui per prima cosa era un grande imprenditore. Era un fuoriclasse in questo campo, me lo ricordo, era un incantatore". Sui rapporti tra presidenti, quando Cecchi Gori era presidente della Fiorentina e Berlusconi presidente del Milan: "Quando prendemmo la Fiorentina Berlusconi ci incoraggiò, poi le cose sono un po' cambiate. Mi chiedeva sempre Rui Costa, ma non glie l'ho dato. Lo prese alla fine quando mi levarono di mano la Fiorentina. Mi ricordo una volta ero ad Arcore da lui e vennero a trovarlo Gullit, Rijkard e Van Basten che erano in scadenza di contratto. Lui mi diceva 'questi vengono a chiedermi un sacco di soldi'. Lui ci si mise a parlare, sentii anche le voci alzarsi, poi concluse un accordo. E io gli dissi che aveva fatto bene, tanto quei tre lì non li avrebbe più trovati. Aveva ad Arcore tutte le Coppe dei Campioni, le teneva nel seminterrato. Sul calcio alla fine gli ho dato fastidio, stavo per vincere il campionato nell'anno in cui lo vinse il Milan. Batistuta non me l'ha mai chiesto, lui voleva Rui Costa". Sulla Fiorentina: "Avevamo uno squadrone, con Rui Costa, Batistuta, Edmundo. Se davvero Edmundo tornò in Brasile per il carnevale? No, non era vero. Doveva andare in Brasile per un processo legato ad un incidente stradale. Purtroppo capitò in concomitanza con partite decisive e con l'infortunio di Batistuta mentre ci giocavamo lo scudetto".

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